Dopo una giornata di tensioni tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, il Senato ha approvato le conclusioni della Giunta per le elezioni di Palazzo Madama sul seggio vacante in Sicilia, che spetterebbe al M5S ma che non aveva abbastanza candidati alle ultime politiche. La Giunta ha quindi deciso di assegnare il seggio in Senato al primo dei non eletti tra i Cinque Stelle che hanno corso in Umbria: la nuova senatrice è Emma Pavanelli, che diventa la senatrice n°107 del gruppo. Durante i lavori in Aula sono state presentate contestazioni che hanno portato ulteriori cambiamenti nell’assetto del Senato. Il leghista Stefano Corti ha sostituito Edoardo Petrarca (Pd), mentre Fulvia Michela Caligiuri (FI), ha sostituito Matteo Salvini in Calabria. Il leader della Lega viene però proclamato eletto nel Lazio, sostituendo la senatrice Kristalia Papaevangeliu.

La proposta era fortemente osteggiata dal Pd che la ritiene incostituzionale e che per protesta nel pomeriggio aveva occupato i banchi del Governo, provocando la sospensione dei lavori dell’Aula. Contro l’assegnazione si era schierato anche il senatore Pietro Grasso che ha dichiarato: “La pretesa del Movimento 5 stelle di avere un senatore in più pescando dall’Umbria – in contraddizione con il calcolo basato sulla popolazione, che per l’Umbria prevede sette senatori, non otto – è fuori da ogni logica. L’errore del Movimento al momento delle liste, sfruttando la legittima possibilità delle pluricandidature, non può ricadere su questa Assemblea ed arrivare a contraddire la Legge elettorale e la Costituzione”.

Il senatore di LeU ha poi aggiunto: “L’unica soluzione in linea con la Costituzione e con i precedenti di questa Assemblea è quella di non assegnare il seggio per l’intera legislatura, senza che questo comporti alcun vulnus perché il Senato può deliberare validamente anche con numeri inferiori al plenum dei 315 prescritto dal 57, comma 2, Cost, come già avvenuto in passato e come sta avvenendo fino ad oggi. Alla maggioranza chiediamo un atto di responsabilità, se ne sono capaci. Al Movimento 5 stelle di riconoscere l’errore e non pretendere un senatore in più. Alla Lega di non piegarsi alla richiesta degli alleati, di non consumare sulla Costituzione l’ennesimo scambio per mantenere in vita il Governo“. Ma poi, nella riunione dei capigruppo convocata dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati a seguito delle proteste, si è raggiunto l’accordo: le conclusioni della Giunta sono state approvate con 150 sì, 121 no e 4 astenuti.

STEFANO CORTI (LEGA) SOSTITUISCE EDOARDO PETRARCA (PD) – Il leghista Stefano Corti, che originariamente era risultato non eletto, ha presentato un ricorso in cui si contestava l’elezione del senatore Pd Edoardo Patriarca in base ad accertamenti numerici nella regione Emilia Romagna, in particolare nel seggio di Modena. La relazione della Giunta delle elezioni ha proposto di accogliere il ricorso ed è stato quindi votato l’annullamento del suo seggio in seguito al riconteggio di alcune schede della regione. L’ Aula è giunta a questo risultato dopo il respingimento degli ordini del giorno contrari alle conclusioni presentate dal Partito democratico. La Giunta delle elezioni si è poi riunita per verificare i presupposti per la proclamazione di Corti, che è risultato eletto al posto di Petrarca, facendo guadagnare un seggio alla Lega.

LA LEGA PERDE UN SEGGIO IN CALABRIA CHE VA A FI – Un’altra contestazione è stata presentata in merito all’elezione in Calabria di un senatore leghista, per un seggio che spetta invece a Forza Italia. La Giunta ha quindi proposto di togliere il seggio per la Calabria al senatore Matteo Salvini, che è stato però proclamato eletto nel Lazio e resta quindi a Palazzo Madama. Il leader del Carroccio ha preso il posto della senatrice Kristalia Papaevangeliu, anche lei del gruppo leghista, mentre il suo seggio per la regione Calabria è stato assegnato a Fulvia Michela Caligiuri (FI), facendo passare il numero di senatori azzurri da 61 a 62.

 

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