L’azienda è al collasso, il gruppo imprenditoriale è allo stremo. I 54 dipendenti rischiano seriamente di rimanere disoccupati. E il sindaco leghista propone di ricollocare i lavoratori in Russia, fra le proteste della Fiom-Cgil. Succede a Sassuolo, nel modenese, dove la Martinelli Ettore srl, azienda fra le più longeve del distretto ceramico, ha formalizzato la procedura di fallimento presso la cancelleria del Tribunale di Modena.

La proposta del sindaco Francesco Menani, come riporta la Gazzetta di Modena, è stata formalizzata durante il vertice d’urgenza con Regione Emilia-Romagna, Provincia, sindacati e proprietà. “In tanti anni di vertenze aziendali una cosa simile non mi era mai capitata – ha commentato il segretario generale della Fiom modenese, Cesare Pizzolla – Ci vuole coraggio a dire a lavoratori che da una vita prendono 1200-1500 euro al mese, e fanno fatica ad arrivare con la famiglia a fine mese, che si potrebbero trasferire in Russia“.

Il primo cittadino di Sassuolo, che per 43 anni ha lavorato come dipendente proprio in un’azienda dell’indotto ceramico e che come questa era fallita, ha poi cercato di spiegare. “Di tutto il gruppo industriale, l’unica società rimasta in piedi è la Zoa Martinelli nella regione di Mosca. Dicono che va bene, ha una ventina di dipendenti e un mercato che può crescere. Ho detto che si poteva cercare, come soluzione estrema, di chiedere ai dipendenti disoccupati se qualcuno voleva andare a lavorare in Russia. Che c’è di male?”. E ancora: “Sono stato io – aggiunge – a chiedere alla Regione che fossero attivati gli ammortizzatori sociali, visto che ormai il fallimento sembrava inevitabile, ho assicurato che il Comune di Sassuolo farà la sua parte“.

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