“Il mio testo è pronto da mesi. Il Consiglio dei ministri dovrà approvare un’intesa che dovrà poi essere sottoposta alle Regioni, perché sono le Regioni ad esser protagoniste: devono dire si o no. Poi il Parlamento potrà discutere. Ci sono le commissioni che possono approfondire, suggerire, modificare. Ma se dal Cdm non esce un testo, di cosa stiamo parlando? L’importante è che esca un testo”. Così il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini risponde ad una nostra domanda, prima di entrare a palazzo Chigi per il vertice sulla riforma delle Autonomia. Ma dopo oltre tre ore di vertice, con il Governo al completo e che proprio Salvini è tra i primi a lasciare, arriva una nuova fumata nera.

Non tutti i nodi sono sciolti e servirà un nuovo confronto, già convocato per il pomeriggio di lunedì prossimo. È Barbara Lezzi, lasciando la sede del Governo a fare la sintesi: “Stiamo costruendo una proposta che rispetti tutti i dettami costituzionali. Abbiamo trovato la quadra su alcuni aspetti, su altri no”, ammette. E poco dopo dall’ingresso principale di Palazzo Chigi esce Stefano Buffagni: “Si lavora, si lavora. Stiamo parlando di temi importanti, di cose che possono influenzare la vita delle persone e quindi credo sia importante prendere tempo. Per favore ora fatemi andare che è tardi” si congeda il sottosegretario M5S agli Affari regionali.

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