Tutti gli impianti di trattamento rifiuti del Lazio dovranno, nel giro di poche ore, mettersi a disposizione della città di Roma per accogliere la spazzatura in eccesso. Nel corso della giornata, la Regione Lazio emanerà un’ordinanza – basata sull’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006 – che garantirà la massima operatività di discariche, tmb, inceneritori e tritovagliatori presenti sul territorio regionale. Il provvedimento è stato condiviso fra l’assessore laziale con delega ai rifiuti, Massimiliano Valeriani, e il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Accolta, dunque, l’appello della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che aveva chiesto pubblicamente al Governo nazionale di prendere in considerazione la lettera inviata ai ministeri competenti dal capo del Dipartimento Ambiente di Roma Capitale, Laura D’Aprile. Una missiva, anticipata da IlFattoQuotidiano.it dove si parlava di un deficit fra rifiuti prodotti e smaltiti pari a circa 650 tonnellate al giorno. “Ora tutti saranno obbligato a fare la loro parte, istituzioni pubbliche e imprese private”, fanno sapere fonti regionali.

“Al tempo stesso – spiega la Regione Lazio – questa ordinanza indicherà un preciso cronoprogramma di azioni da realizzare da parte della società Ama (la municipalizzata capitolina dei rifiuti, ndr) con l’obiettivo di raccogliere in breve tempo tutti i rifiuti attualmente giacenti sulle strade della Capitale, ripulendo e ripristinando le condizioni di igiene e di decoro urbano”. La Regione Lazio, infatti, sostiene che il problema principale di Roma sia la raccolta, non la disponibilità impiantistica. “L’azienda municipalizzata dovrà anche assicurare la funzionalità di idonee infrastrutture logistiche, come stazioni di trasferenza e aree di trasbordo”, la “disponibilità di ulteriori impianti di trattamento mobili” e “ristabilire il regolare e tempestivo pagamento dei fornitori aziendali”.

In sostanza, l’ordinanza regionale consentirà ad Ama Spa di uscire dalle singole trattative con gli impianti privati e trasferire l’immondizia raccolta presso le varie strutture. Una misura indispensabile, vista l’imminente conclusione del contratto con la Deco Spa in Abruzzo e il rifiuto dell’Emilia Romagna di accogliere ulteriori tonnellate romane. Dall’altra parte, il Campidoglio sarà obbligato a ordinare la riaccensione del tritovagliatore mobile di Ostia – ed eventualmente noleggiarne un altro sul mercato – fermo per la volontà politica degli esponenti del M5S del litorale, e procedere ad attivare le stazioni di trasferenza a Ponte Malnome (in via di chiusura) e, soprattutto, a Saxa Rubra, dove i dipendenti Rai e alcuni residenti nei giorni scorsi avevano protestato in maniera veemente.

Nel corso del pomeriggio, il ministro Sergio Costa, è intervenuto per smentire “qualsiasi ipotesi di commissariamento“. “Sarebbe un fallimento della norma ordinaria dello Stato – ha detto, intervistato da Radio Radio – Penso che una cabina di regia sia la soluzione che faccia parlare le istituzioni tra di loro. I cittadini devono credere in quello che fai, perché sono loro la tua prima sentinella. Dobbiamo evitare di assecondare le emergenze e bloccarle“. Secondo il ministro, “i romani sono cittadini di qualità – ha aggiunto – se ci mettono un pizzico in più di attenzione, penso alla differenziata per consentire un recupero facile e diminuire i giorni di permanenza dei sacchetti sul ciglio della strada. Penso questo possano farlo, guardando con ottimismo al fatto che le istituzioni si sono sedute attorno ad un tavolo e stanno organizzando qualcosa di concreto“.

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