Il 2034 sarà l’anno del primo storico mondiale di calcio cinese? Fino a qualche giorno fa l’ipotesi appariva quasi scontata, oggi quasi a sorpresa la Cina si ritrova a dover competere con “vicini” agguerriti. Sì perché la candidatura, forte, fortissima, della Cina per il 2034 aveva solo un avversario, lo Zimbabwe, che faceva apparire in discesa la strada per l’assegnazione del mondiale di calcio alla terra del Dragone. Ma è arrivato l’annuncio del premier thailandese Prayuth Chan – ocha su un ticket tra vari paesi del sud est asiatico con la Thailandia capofila, che si candidano ospitare i mondiali del 2034: ci sono oltre alla Thailandia, il Brunei, la Cambogia, Singapore, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Mianmar e Vietnam. Secondo i proponenti far giocare un mondiale nei loro dieci paesi consentirebbe “di avere una maggiore integrazione con il resto del mondo”.

Certo manca ancora tanto tempo: il mondiale russo si è giocato solo lo scorso anno, quello in Qatar si gioca tra tre anni anche se già sta facendo parlare molto e non certo per motivi positivi tra le ombre sulla corruzione che avrebbe portato all’assegnazione della competizione e le continue morti di operai (si parla di oltre 1000 decessi) costretti a lavorare in condizioni disumane alla costruzione degli stadi. Resta il mondiale del 2026 in Canada, Usa e Messico e resta da assegnare quello del 2030. Difficile tuttavia in ottica 2034 scalzare la Cina che nel calcio sta investendo moltissimo, sia portando campioni stranieri nel paese per accrescere l’interesse dei cittadini che mettendo un fiume di denaro sull’edilizia sportiva (o almeno così aveva annunciato il presidente, parlando di 700 miliardi di euro per stadi e campi d’allenamento) e incassando già l’organizzazione della Coppa d’Asia del 2023. Ipotesi che ovviamente piace molto alla Fifa che dalla partnership con diverse aziende cinesi ha raccolto ottimi frutti a livello economico, oltre al fatto che dal punto di vista logistico e infrastrutturale Pechino offre sicuramente maggiori garanzie rispetto a una competizione da giocare su ben 10 paesi.

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