Vincere al ballottaggio del 9 giugno e riconquistare Livorno dopo cinque anni di governo del Movimento 5 Stelle. Anche a costo di fare alleanze improbabili o imbarcare forze politiche molto lontane tra loro. È questa la strategia che il centrosinistra di Luca Salvetti e il centrodestra di Andrea Romiti stanno adottando in vista del secondo turno di domenica prossima. Il Pd ha chiesto alla lista di sinistra Buongiorno Livorno di stringere un accordo programmatico in vista del ballottaggio, ricevendo la richiesta di un apparentamento che, però, non è stata accettata. Dall’altra parte, il candidato in quota Fratelli d’Italia, Andrea Romiti, ha provato a chiedere un accordo alla vicesindaca e candidata del M5s, Stella Sorgente, ma questa ha rifiutato rendendo pubblica la telefonata. Venerdì però Romiti non si è arreso e ha convocato una conferenza stampa per corteggiare gli elettori grillini: “Per rinnovare Livorno si deve ripartire anche dalle cose buone fatte dall’amministrazione 5 Stelle” ha detto Romiti.

Le divisioni a sinistra – Subito dopo i risultati del primo turno, in città si era iniziato a parlare di un “fronte democratico” per fermare l’avanzata del centrodestra a trazione leghista che ha raggiunto il ballottaggio per la prima volta nella storia di Livorno. Gli aghi della bilancia al secondo turno sarebbero stati inevitabilmente Buongiorno Livorno (14,3%) e il Movimento 5 Stelle (16,4%), ma con i grillini il Pd livornese non vuole parlare e quindi ha provato a lanciare l’amo alla lista alla propria sinistra.

E così il candidato del Pd, Luca Salvetti, ha chiesto un incontro al leader di Bl, Marco Bruciati, per scrivere insieme un “accordo politico programmatico” su cinque grandi temi per la città. L’assemblea di Buongiorno Livorno ha detto “sì” all’offerta ma rilanciando: “Accettiamo ma con un apparentamento al ballottaggio per entrare nella coalizione di centrosinistra”. Una condizione che il Pd di Salvetti non ha accettato per una semplice ragione numerica: con l’apparentamento e la vittoria al secondo turno, le opposizioni avrebbero più seggi in consiglio comunale (7 invece che 6 la Lega e 4 invece che 3 il M5S) e il Pd dovrebbe rinunciare a 4 sui 18 consiglieri a favore proprio di Bl. Alla fine quindi è saltato sia l’accordo politico che l’ipotesi dell’apparentamento. È rimasta solo l’indicazione di voto data dalla lista di sinistra ai propri elettori: “Invitiamo a votare contro questa destra – hanno detto i rappresentanti di Bl dopo l’incontro di venerdì con Salvetti – anche se la nostra disponibilità ad andare a rafforzare la coalizione del centro-sinistra in occasione del testa testa con la Lega non viene colta, purtroppo”.

Romiti tenta l’accordo con il M5S – Dall’altra parte, il centrodestra di Andrea Romiti (27% al primo turno) nel fine settimana ha provato ad avvicinare il Movimento 5 Stelle telefonando alla ex candidata Sorgente per proporgli un accordo politico sulle “cose buone fatte” dalla giunta Nogarin. La vicesindaca di Livorno, però, ha rifiutato rendendo pubblica la telefonata sul suo profilo Facebook: “Andrea Romiti mi ha proposto un incontro ‘segreto’ nel quale poter parlare di alcune ‘cose buone’ che ha fatto la giunta uscente e che potrebbero essere portate avanti da lui in caso di vittoria – ha denunciato Sorgente – Gli ho prontamente risposto che il prossimo sindaco, chiunque sia, dovrebbe portare avanti le ‘cose buone’ fatte da questa giunta per il bene della città e non in funzione di accordicchi dell’ultimo minuto. E che, se non lo farà, avrà la giusta opposizione in consiglio comunale da parte nostra”.

Romiti, che negli ultimi giorni ha ricevuto a Livorno le visite di Daniela Santanchè, Susanna Ceccardi e anche Giorgia Meloni, non ha nascosto di aver cercato il M5s iniziando a corteggiare i suoi elettori: “Se ci sono alcune cose ci accomunano ai 5 Stelle una è di sicuro la lotta alle lobby, agli amici degli amici, al clientelismo che ha tarpato le ali allo sviluppo economico e culturale della città per decenni”, ha detto in conferenza stampa prima di elencare i punti in comune con il programma dei grillini (porto e ospedale su tutti). Il M5S non darà indicazioni di voto al ballottaggio e al momento vive un conflitto interno: storicamente la sua base livornese è molto vicina al mondo della sinistra che un tempo votava Pci (poi Ds e Pd), ma allo stesso tempo a livello nazionale governa con la Lega e sarebbe quantomeno imbarazzante dare un’indicazione di voto opposta al suo alleato attuale. Per questo il M5s ha deciso di rimanere fuori dalla partita del ballottaggio.

Twitter: @salvini_giacomo

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