È come l’immagine dell’impronta a righe lasciata sulla Luna da Neil Armstrong, primo essere umano a camminare su un pianeta diverso dalla Terra. Come la forma a ‘X’ della prima foto del Dna, che svela la struttura a doppia elica della molecola della vita. Immagini entrate nella storia della scienza. Da oggi questo album si arricchisce di un nuovo scatto. Gli scienziati della collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (Eht), una rete di radiotelescopi distribuiti in tutto il globo che messi insieme formano un unico osservatorio grande come la Terra, sono riusciti per la prima volta a fotografare un buco nero. Un cannibale cosmico che, grazie al suo spaventoso abbraccio gravitazionale, ingoia tutto ciò che gli capiti a tiro, luce compresa. L’annuncio è stato dato congiuntamente in diverse conferenze stampa da Bruxelles, Washington, Roma, Santiago del Cile, Shanghai, Tokyo e Taipei.
Scienza
Rivoluzione nell’universo: ecco la prima foto di un buco nero. I fisici: “Abbiamo dato forma alle equazioni di Einstein”
![The Event Horizon Telescope (EHT) — a planet-scale array of eight ground-based radio telescopes forged through international collaboration — was designed to capture images of a black hole. In coordinated press conferences across the globe, EHT researchers revealed that they succeeded, unveiling the first direct visual evidence of a supermassive black hole and its shadow. The shadow of a black hole seen here is the closest we can come to an image of the black hole itself, a completely dark object from which light cannot escape. The black hole’s boundary — the event horizon from which the EHT takes its name — is around 2.5 times smaller than the shadow it casts and measures just under 40 billion km across. While this may sound large, this ring is only about 40 microarcseconds across — equivalent to measuring the length of a credit card on the surface of the Moon. Although the telescopes making up the EHT are not physically connected, they are able to synchronize their recorded data with atomic clocks — hydrogen masers — which precisely time their observations. These observations were collected at a wavelength of 1.3 mm during a 2017 global campaign. Each telescope of the EHT produced enormous amounts of data – roughly 350 terabytes per day – which was stored on high-performance helium-filled hard drives. These data were flown to highly specialised supercomputers — known as correlators — at the Max Planck Institute for Radio Astronomy and MIT Haystack Observatory to be combined. They were then painstakingly converted into an image using novel computational tools developed by the collaboration. Rivoluzione nell’universo: ecco la prima foto di un buco nero. I fisici: “Abbiamo dato forma alle equazioni di Einstein”](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2019/04/10/buconero-M87-EHT-1300.jpg)
Gli scienziati della collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (Eht), una rete di radiotelescopi distribuiti in tutto il globo che messi insieme formano un unico osservatorio grande come la Terra, sono riusciti per la prima volta a fotografare un cannibale cosmico che, grazie al suo spaventoso abbraccio gravitazionale, ingoia tutto ciò che gli capiti a tiro, luce compresa
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