C’è anche la Pas nel ddl Pillon in discussione in questi giorni. Il rischio è che si discuta di un gigantesco falso. Non si tratta di un’opinione personale, ma di un dato di fatto. La “sindrome da alienazione parentale” – Pas (Parental Alienation Syndrome) per la professoressa Chiara Saraceno non esiste. Quella che viene definita come “una presunta malattia psichiatrica che riguarderebbe i figli delle coppie separate” rientrerebbe a pieno titolo nel calderone delle fake news. “È dunque un grave danno che in ambito istituzionale si parli di qualcosa che non esiste in psicologia, tanto meno in psichiatria”. Ancora: “È pericoloso che sia introdotto anche solo il sospetto di un’esistenza patologica di questo tipo”.

La Pas dunque doveva essere stoppata prima. Al contrario, il ddl Pillon procede il suo cammino verso il Senato (la discussione riprenderà non prima dei prossimi tre o quattro mesi) e intanto, nei giorni scorsi, il Tribunale di Brescia ha riconosciuto la presunta “sindrome da alienazione parentale” decidendo di affidare una bambina di dieci anni al padre e togliendola alla madre, considerata per l’appunto parte “alienante”.

Dalla cronaca la ricostruzione della vicenda: la bambina ha sempre vissuto con la mamma – che tra l’altro insegna nella stessa scuola frequentata dalla figlia – mentre ora è affidata in modo esclusivo al papà. Un caso delicato e complesso come buona parte delle vicende in cui sono coinvolti minori. L’avvocato difensore della madre annuncia che impugnerà la sentenza in Corte d’Appello. Scambio reciproco di accuse tra i rispettivi legali: ”È stato vietato persino che mamma e figlia si parlino e abbraccino. Quando si incrociano lungo i corridoi e nel cortile della scuola devono fingere di non conoscersi: ma è possibile?” sono le parole del difensore della madre, che parla anche e addirittura di comportamento violento da parte del padre. Saraceno giudica “malissimo” la decisione del Tribunale.

L’alienazione parentale non ha basi scientifiche, ma viene evocata soprattutto nelle controversie di custodia dei figli nelle cause di separazione o di divorzio fra genitori. Il precedente di cronaca italiana in cui si era evocata la Pas risale alla vicenda di qualche anno fa, rimasta nella memoria dell’opinione pubblica per le immagini del bambino prelevato dalle forze dell’ordine dalla scuola di Cittadella.

Bambini contesi tra genitori “spacchettati in due”, afferma provocatoriamente Saraceno, per la quale possono certamente sussistere comportamenti scorretti da parte del padre o della madre nei confronti dei figli, che spesso preferiscono stare con il padre o con la madre. “Non esiste un modo perfetto per essere genitori”, incalza la sociologa; ma è assurdo che i politici anche solo inseriscano e contemplino nella discussione un argomento che di fatto non ha alcuna valenza. Il peggio poi sarebbe che diventasse legge ciò che non esiste.

e.reguitti@ilfattoquotidiano.it

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