La collaborazione tra Pd e M5s nella Regione Lazio sta funzionando molto bene. Il M5s è all’opposizione del governo Zingaretti, ma su alcuni temi specifici, riguardanti ad esempio la partecipazione ai beni comuni, la trasparenza e la legalità, è capitato di avere delle convergenze. Si chiama democrazia legislativa, cioè i consiglieri di maggioranza e di opposizione si incontrano e legiferano”. Così, nella trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, si pronuncia Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, scrittore e braccio destro di Nicola Zingaretti, sul rapporto politico tra M5s e centrosinistra.

E aggiunge: “Questa, secondo me, è la normalità delle assemblee elettive, quando provano a funzionare. Cioè ci si confronta. La politica non è soltanto propaganda, marketing, scontro feroce da pollaio televisivo, ma è l’idea che, lavorando insieme, una legge può risultare addirittura migliore. E questo a volte nella Regione Lazio è capitato. E’ un fatto importante per i cittadini del Lazio, perché hanno una produzione legislativa più attenta agli interessi delle diverse forze politiche che rappresentano”.

Smeriglio approva alcuni capisaldi del M5s, come il reddito di cittadinanza: “Lo condivido da anni, da prima che il M5s lo proponesse, anche perché esiste in 24 Paesi europei su 27, tranne la Grecia l’Italia e l’Ungheria. Sono anche convintissimo che il Pd debba partecipare alla riforma sul salario minimo, come ha detto Zingaretti. Però se non costruiamo un nuovo sistema di welfare e di politiche del lavoro coerenti rischiamo di creare un casino. Bisogna normare il salario minimo intercategoriale. Bisogna stabilire che sotto una certa cifra non è più lavoro, ma è sfruttamento e schiavitù. Quindi, sì al salario minimo, unito al reddito di cittadinanza e ad altre politiche di welfare, perché è un pezzo di quelle risposte attese dagli italiani”.

E puntualizza: “Questo governo a trazione leghista è quanto di più lontano possa essere da me, ma se sulle partite Iva fa una politica di abbattimento della pressione fiscale, io sono contento, perché vuol dire migliorare le condizioni di vita delle persone. Su questi problemi la sinistra di governo è stata disattenta, raccontando solo il Paese che funzionava. Purtroppo c’era una parte di Paese che andava a picco e non ce ne siamo accorti. A mio avviso, l’innovazione renziana poteva essere interessante, ma ha messo in campo politiche blairiane degli anni ’90”

Smeriglio si sofferma anche sulla situazione interna al Pd: ” Se la schermaglia nel partito è sul sistema dei valori e sui punti programmatici, ben venga, perché il campo progressista è letteralmente il campo democratico dove si può discutere. Noi non siamo abituati, come altri, alle caserme dove c’è uno che comanda e gli altri eseguono. La discussione, quindi, dovrebbe essere vera, ma dovrebbe riguardare i contenuti, non le carriere o la biografia delle persone. I renziani sono in fibrillazione e non si rassegnano a Zingaretti segretario? – chiosa – Sì, l’ho notato. Diciamo che c’è una nuova situazione a cui con pazienza si dovranno adeguare”.

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