Secondo i servizi segreti è la mafia “più dinamica e strutturata” in Italia. Per il procuratore nazionale antimafia, però, opera sempre e solo “in subappalto rispetto a quelle nostrane“. La mafia nigeriana è ormai diventata oggetto di dibattito tra i massimi investigatori e analisti anti clan. L’intelligence italiana descrive il fenomeno nella Relazione annuale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) presentata giovedì al Parlamento. Un rapporto in cui si segnala soprattutto l’aumento degli episodi di razzismo in vista delle elezioni Europee e l’intensificarsi della “conflittualità” tra antifascisti ed estremisti di destra. Ma che dedica un passaggio alle mafie straniere in attività sul territorio nazionale. “Le più dinamiche e strutturate – annotano gli 007 – si confermano le formazioni nigeriane, attive in un’ampia gamma di settori dell’illecito quali il narcotraffico, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani, che vale anche ad assicurare presa ed influenza sulla diaspora”.

Di mafia nigeriana ha parlato qualche ora più tardi anche Federico Cafiero De Raho da Ancona. “La mafia nigeriana è presente in varie parti del nostro paese, non vi è dubbio che operi con metodo mafioso: spesso però opera in subappalto rispetto alle mafie nostrane“, ha detto il capo della direzione nazionale Antimafia a margine della firma di un protocollo per rafforzare sinergie istituzionali e interscambio di dati al fine di impedire infiltrazioni mafiose in cantieri post sisma marchigiani.”La mafia nigeriana – ha spiegato il numero uno di via Giulia – se entra nel nostro territorio è evidente che è consentita dalle mafie già presenti: è da escludere una mafia nigeriana che possa partecipare e operare autonomamente, così come quella albanese. Oggi sono le nostre mafie che comandano, si dedicano agli affari, hanno raggiunto un livello superiore. La mafia nigeriana è dedita al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione, la mafia albanese fa altrettanto, le nostre mafie reinvestono e sono le più pericolose perché in modo più insidioso entrano nei mercati e nell’economia. Sono soggetti che non si muovono più con i comportamenti tradizionalmente criminosi ma con comportamenti di industriali, imprenditori, professionisti che entrano nell’economia si affacciano, la occupano, per interessi ‘maggiorì e questa è terra di conquista”.

Illfattoquotidiano.it ha rivelato in anteprima già nel 2015 l’esistenza di una sorta di patto di convivenza siglato dai boss Cosa nostra a Palermo e i mafiosi nigeriani di Black Axe Nell’ottobre scorso il mensile Fq Millennium ha pubblicato in esclusiva le rivelazioni del pentito Austine Johnbull, il primo collaboratore di giustizia dei clan africani in Italia. Proprio oggi la commissione Antimafia ha un poll dedicato esclusivamente alle  attività delle mafie di origine straniera sul territorio italiano, loro rapporti con le mafie autoctone, nonché l’internazionalizzazione delle attività criminali.

Leggi le rivelazioni del pentito Austine Johnbull sulla mafia nigeriana in Italia in esclusiva su Fq MillenniuM

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