“Non ci sono le condizioni per proseguire la discussione”. La Fiom-Cgil interrompe la trattativa sul rinnovo del contratto collettivo specifico con Fca, Cnh Industrial e Ferrari per la “indisponibilità” della delegazione aziendale “a negoziare il sistema di relazioni sindacali” e rimangono “troppo ampie distanze anche sulla struttura del salario“.

Dopo l’incontro all’Unione industriale di Torino, i metalmeccanici della Cgil abbandonano il tavolo con Fca perché – come spiega la segretaria generale, Francesca Re David – l’azienda non vuole saperne di rimettere in discussione le relazioni sindacali “a partire dal ruolo dei delegati”. Tradotto: secondo quanto apprende IlFatto.it, la Fiom denuncia un ruolo dei delegati con poca agibilità, poiché descritti come “garanti” del contratto e una sostanziale “limitazione del diritto di sciopero” contenuta nel contratto.

Di conseguenza, la Fiom avvierà nei prossimi giorni assemblee negli stabilimenti per informare lavoratrici e lavoratori per definire i prossimi passi. “Rimangono troppo ampie le distanze – dice Re David – anche su elementi specifici a partire dalla struttura del salario”. E la segretaria generale sottolinea che “il quadro in cui matura questa rottura del tavolo è tanto più importante” vista “la situazione produttiva e occupazionale in cui versa una parte consistente degli stabilimenti” e “su cui comunque la Fiom rivendica un ruolo per la tutela dei lavoratori”.

Lo stop alla trattativa arriva alla vigilia dell’audizione dei rappresentanti del gruppo Fca alla Camera. Mercoledì pomeriggio, infatti, i manager dell’ex Fiat verrà ascoltati dalla commissione Lavoro nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla salvaguardia dell’occupazione nel settore dell’industria automobilistica, con particolare riguardo proprio della situazione del gruppo.

Articolo Precedente

Napoli, operai comprano l’azienda per non perdere il lavoro: “Tanti sacrifici, ma riprendere la produzione è un sogno”

next
Articolo Successivo

Amazon, sciopero driver in Lombardia. Landini: “Non si può essere poveri lavorando”. Sit-in rider davanti alla Casaleggio Associati

next