Hanno trovato l’accordo ma il documento che depositeranno alla Camera non è molto diverso da quello che era già previsto dal contratto di governo. In pratica una manovra per prendere tempo quella della Lega e del Movimento 5 stelle, come spiegano alle agenzie di stampa fonti della maggioranza, in attesa che l’esecutivo non prenderà una decisione. Nel frattempo, dunque, la mozione che i 5 stelle e il Carroccio metteranno in votazione alla Camera,  quando l’Aula di Montecitorio esaminerà una mozione sì-Tav presentata da Forza Italia, riprenderà i principi dell’accordo siglato dai due partiti: “Con riguardo alla linea ad Alta Velocità Torino-Lione ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”.

L’Alta velocità Torino-Lione è uno dei temi che ha incendiato i rapporti tra le forze del governo. Rinviato per settimane, ma potrebbe arrivare in Aula alla Camera giovedì 20 febbraio, se terminerà l’esame della legge costituzionale sui referendum. Perciò M5s e Lega hanno raggiunto un’intesa su una linea di maggioranza che impegna il governo a “ridiscutere integralmente il progetto“. Ciò nonostante la mozione scatena le proteste dell’opposizione a cominciare dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. “Alla luce delle dichiarazioni di ieri del rappresentante della Ue che chiedeva di fare in fretta nell’avvio dei bandi, questo vuol dire una sola cosa: se la maggioranza approverà questa mozione, sarà come mettere una pietra tombale sulla Torino-Lione – dice l’esponente del Pd – La Lega svela il suo vero volto non a caso dopo il salvataggio del ministro dell’Interno da parte dei cinquestelle”. Ancora più netto il commento di Matteo Renzi su twitter: “Di Maio salva Salvini dal processo e la lega in cambio rinuncia a fare la Tav. Tecnicamente è voto di scambio, politicamente uno schiaffo al Nord produttivo, economicamente l’ennesimo cantiere bloccato: hanno preso tre piccioni con una fava. Salvini si salva, l’Italia si ferma”.  “Ripetere a pappagallo oggi dopo otto mesi di governo – e dopo aver eseguito un’analisi costi benefici farlocca – che l’esecutivo si impegna a “ridiscutere integralmente” la Tav è uno schiaffo all’Italia e un’offesa all’intelligenza dei cittadini. Non solo: dimostra, definitivamente, che la maggioranza non pensa al futuro del Paese ma è prigioniera dei ricatti interni”, dice Giorgio Mulè di Forza Italia.

A replicare alle opposizoni è uno dei due firmatari della mozione, Riccardo Molinari. “Le opposizioni gridano al lupo al lupo, ma in realtà la posizione della Lega resta sempre la stessa: richiamiamo il contratto di governo che ci impegna a valutare come realizzare quest’opera nel rispetto degli accordi internazionali”, dice il capogruppo della Lega. Nella mozione, firmata anche da Francesco D’Uva capogruppo del M5s, viene citata anche l’analisi costi benefici chiesta dal ministro Danilo Toninelli che tanto ha fatto discutere nelle scorse settimane, ma senza alcun giudicizioe di merito. Secondo la Corte dei conti europea l’analisi costi benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e benefici attesi”. è una dei passaggi della mozione, che ripercorre le tappe fondamentali che hanno contraddistinto il percorso della Tav, compresi gli ultimi mesi. “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – continua il documento – ha dato mandato alla ricostituita Struttura tecnica di missione (Stm) di predisporre una nuova valutazione dell’adeguamento dell’asse ferroviario Torino-Lione mediante l’uso dell’analisi costi benefici; scopo dell’analisi costi benefici è consentire una allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisione, con cognizione di causa, se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative”, continuia la mozione. “Al contempo, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base”.

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