Musica

Mogol e Beppe Carletti dei Nomadi favorevoli alla proposta di legge leghista di passare in radio un brano italiano ogni 3: “Va incoraggiata”

All’estero, dice il tastierista dei Nomadi, ci stanno ben più attenti di noi: "Nei paesi di lingua spagnola quasi tutte le canzoni che si sentono sono in spagnolo, e poi il 30% non mi sembra una quota eccessiva"

di F. Q.

“Ritengo quella proposta una cosa positiva perché concede spazio alla nostra cultura. Mi pare una cosa assennata, e poi la aspettiamo da anni una legge sulla musica”. A sostenerlo sono due grandi nomi della musica italiana, Giulio Rapetti in arte Mogol, e Beppe Carletti, leader dei “Nomadi”, una delle band nostrane più longeve. In un’intervista a La Stampa, i due artisti hanno hanno spiegato di appoggiare la proposta di legge del leghista Alessandro Morelli che vorrebbe introdurre l’obbligo per le radio di passare un brano italiano ogni tre stranieri. “Penso anche che un provvedimento del genere vada incoraggiato anche con altre iniziative, come i limiti che andrebbero imposti al numero dei brani prodotti dalle radio, in modo che non diventi un trust”, ha aggiunto Mogol.

All’estero, dice il tastierista dei Nomadi, ci stanno ben più attenti di noi: “Nei paesi di lingua spagnola quasi tutte le canzoni che si sentono sono in spagnolo, e poi il 30% non mi sembra una quota eccessiva. A me dispiace sentire così poca musica melodica italiana sulle radio di casa nostra, noi che ne siamo gli artefici. Giusto dunque proteggere il prodotto italiano anche per le canzoni, così come si fa per il cibo e per gli altri beni tipici del nostro Paese. La canzone va tutelata come tutto il Made in Italy“.

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