di Fabio Anselmo e Ilaria Cucchi

Parlare di ambiente, lavoro, economia e scuola senza prima porre l’attenzione sui diritti umani non solo non ha senso, ma può addirittura diventare pericoloso. Il rispetto per i diritti civili è imprescindibile e non può in alcun modo esser oggetto di compromessi o mediazioni. Deve essere garantito a tutti senza se e senza ma proprio partendo dagli ultimi, dai più deboli.

Il progresso economico e sociale che venisse concepito senza tener conto di ciò, si fonderebbe sulla prevaricazione e sofferenza dei più deboli, sulla violenza della negazione della solidarietà e sull’odio che da questa inevitabilmente ne scaturirebbe. Sicurezza e legalità finirebbero per essere sinonimo di autoritarismo “libero” da garanzie per la povera gente di fronte al suo esercizio arbitrario.

Ambiente, lavoro, scuola ed economia possono esistere senza il rispetto per i diritti umani di tutti? Qualcuno sembra esserne convinto. Sembra avere consensi, sempre più consensi.

La rabbia, la paura e il senso di frustrazione dei poveri, che sono sempre più numerosi, non trovano pace e soluzione in un dibattito politico sempre più uniformato all’antagonismo ostile nei confronti del “nemico” di turno. Pare prevalere la cultura dell’odio.

Basta gioire delle disgrazie altrui. Basta porre stucchevoli e fatiscenti steccati a possibili alleanze sul nulla. Basta con la cultura dell’avversario politico da abbattere senza preoccuparsi invece del come e perché le sue idee risultano vincenti sulla presa dell’opinione pubblica.

Torniamo a parlare di Umanità ancor prima e al di sopra di tutto.

Senza il rispetto dei diritti umani e senza solidarietà non vi potrà mai essere un ambiente sostenibile per tutti, un lavoro degno per tutti, una scuola aperta e illuminante per i nostri figli. Un’economia vera perché non sporca di sangue.

Se qualcuno vuole finalmente accorgersene batta un colpo.

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