Il 2019 del mercato auto inizia con il segno meno. Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture, a gennaio le immatricolazioni sono state 164.864, in calo del 7,55 per cento rispetto allo stesso mese del 2018. A calare è anche il mercato dell’usato: i 377.787 trasferimenti di proprietà sono il 3,69% in meno rispetto a un anno fa. Il volume globale delle vendite (542.651 autovetture) ha dunque interessato per il 30,38% auto nuove e per il 69,62% auto usate.

Particolarmente negativo il dato del Gruppo Fca, che fa registrare un -21,64% con 39.773 vetture vendute in Italia che porta a una contrazione della quota del mercato dal 28,46 al 24,12 per cento. Nel dettaglio, Fiat ha immatricolato 24.445 vetture con un calo del 29,2% sullo stesso mese del 2018 e una quota di mercato scesa al 14,83% dal 19,36% di un anno fa. Forte calo anche per Alfa Romeo che perde il 45,35% con 2.473 auto vendute, mentre – dopo una lunga corsa – frena anche Jeep, -16,14% a 6.249 unità. Spicca invece il +55,36% di Lancia, che – nonostante abbia da tempo un solo modello in gamma – è riuscita a immatricolare a gennaio 6.606 unità.

“In un mercato in discesa,  Fca continua a privilegiare le vendite a privati, dove aumentiamo le nostre immatricolazioni del 16%, ben oltre l’andamento del mercato – commenta Pietro Gorlier, responsabile delle vendite Fca in Europa – Con soddisfazione vediamo Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Alfa Romeo Stelvio in testa nelle vendite dei loro segmenti”. Non va meglio per Renault (-13,78% e 8.213 unità), Ford (-11,19% e 11.152 vetture), Nissan (-36,48%) e Audi (-37,27%). In crescita, invece, Volkswagen, +10,59% e 14.865 vetture immatricolate, con una quota salita in un anno dal 7,54% al 9,02%, Dacia (+25,72%), Opel (+10,48%) e Volvo (+54,35%).

“Gennaio 2019 si confronta con un gennaio 2018 che aveva registrato, per questo mese, i volumi più alti dal 2010”, rileva Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia. “Per la prima volta da settembre 2003 – osserva – le autovetture diesel, in calo del 31% e con una quota del 41% del totale immatricolato, perdono la leadership di mercato a favore delle auto a benzina, che rappresentano il 45% del mercato e, nel mese, registrano un aumento del 28%”.

Oltre alla benzina, crescono anche le alimentazioni alternative (+3,5% e una quota del 13,7%), con la sola eccezione del metano. La progressiva contrazione delle vendite di auto diesel, sulla scia di quanto accaduto negli altri maggiori mercati europei, sta cambiando il mix delle alimentazioni: “La campagna di demonizzazione del diesel tout court e i provvedimenti di limitazione del traffico nei centri urbani, con la penalizzazione di alcune tecnologie rispetto ad altre, sono tra le principali cause – spiega ancora Scuderi – L’anno si apre quindi in maniera non ottimale, sia per la situazione economica non favorevole, sia per le preoccupazioni legate all’entrata in vigore, a partire da marzo, del bonus-malus“.

 

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