Per evitare gli scandali sui “rimborsi mancati” e le polemiche della scorsa legislatura, i 5 stelle hanno istituito un comitato per le rendicontazioni di stipendi e restituzioni. Un’iniziativa fatta l’estate scorsa e resa nota solo in queste ore. “Tutte le destinazioni dei fondi saranno decise dagli iscritti alla piattaforma Rousseau“, hanno fatto sapere i vertici M5s. Inoltre l’atto costitutivo dell’organismo, fondato il 7 agosto 2018 da Luigi Di Maio e dai capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, prevede all’articolo 16 che al momento dello scioglimento del comitato, i fondi, siano destinati all’associazione Rousseau. Una clausola questa che ha provocato le polemiche di due senatrici, Elena Fattori e Paola Nugnes, che hanno chiesto chiarimenti. “Tutti i nostri comitati”, hanno spiegato dallo staff, “prevedono che, nel caso in cui avanzino dei soldi, questi vadano a Rousseau. Era così anche per quello costituito per le elezioni politiche”. E, hanno aggiunto i capigruppo, “a quel punto i fondi, attraverso una o più votazioni, potranno essere nuovamente destinati a iniziative e progetti, in favore dei cittadini più in difficoltà”.

Il comitato, di cui Di Maio ricopre il ruolo di presidente, è stato creato con l’obiettivo di “curare attivamente l’organizzazione, l’amministrazione, il coordinamento, la disciplina, la rendicontazione e la gestione delle restituzioni degli stipendi e dei rimborsi” percepiti dai parlamentari del Movimento 5 stelle. Alle polemiche hanno risposto con una nota a firma D’Uva e Patuanelli: “Ogni volta”, si legge, “che i vecchi partiti aprono una polemica su Rousseau, in realtà ci fanno un regalo. Perché ci danno l’occasione di ricordare a tutti la differenza tra noi e loro. Tra i nostri principi di trasparenza e la loro opacità. Tutti i soldi che i nostri parlamentari restituiscono tagliandosi lo stipendio sono tracciabili, perché pubblici. Il comitato per le rendicontazioni e i rimborsi serve proprio a garantire massima trasparenza e sicurezza”. E per quanto riguarda i fondi che dovrebbero andare all’associazione Rousseau: “Pubblichiamo tutti i bonifici dei versamenti che fanno i parlamentari e delle iniziative che con quei fondi organizziamo in favore dei cittadini. Al momento di residuo neanche si parla, visto che tutti i rimborsi sono già stati spesi, fino all’ultimo centesimo. Per l’acquisto di ambulanze, per ristrutturare una scuola, per finanziare le piccole e medie imprese o per la Protezione Civile. Come nel caso della donazione di 2 milioni di euro a beneficio delle popolazioni alluvionate. Solo nel momento in cui, a fine legislatura, dovesse avanzare un residuo, è prevista una clausola che garantisce di non disperdere quei fondi, destinandoli a Rousseau. A quel punto i fondi, attraverso una o più votazioni, potranno essere nuovamente destinati a iniziative e progetti, in favore dei cittadini più in difficoltà”.

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