Sinceramente ho goduto notevolmente per la botta di rabbia che hanno preso tanti laureati, baroni e baronetti della cultura italiana alla notizia che Banfi è stato nominato ambasciatore italiano presso l’Unesco. Peccato che la notizia sia completamente falsa. Non esiste la figura di ambasciatore presso l’Unesco.

C’è il presidente della Commissione Italiana all’Unesco, che è Franco Bernabé e Banfi non lo sostituirà. E non entrerà neppure nel direttivo di detta Commissione, composta da 12 membri. Lino, più modestamente, sarà uno dei 50 membri della Commissione Italiana Unesco (vedi qui l’elenco, Banfi ha sostituito il grande documentarista e scrittore Folco Quilici, defunto, uno dei 6 membri nominati dal Ministero dello Sviluppo Economico).

Quel che ha detto Luigi Di Maio, quindi, parlando della sua nomina, era solo una frase gentile, e non si riferiva a una carica particolare ma al fatto che Banfi, grande comico, avrà certamente la capacità di rappresentarci non tanto formalmente quanto emotivamente. Il che, nell’era della comunicazione istantanea e virale, è essenziale. E direi che chi ha criticato aspramente questa nomina dovrebbe autoinfliggersi 5 minuti di vergogna nell’angolino.

Ma, sinceramente, anche se Banfi fosse stato nominato Presidente della Commissione Italiana Unesco e quindi fosse finito a rappresentarci all’assemblea mondiale dell’Unesco non ci troverei niente di male. Da qualche millennio le persone serie hanno avuto in mano le sorti del mondo e hanno fatto disastri su disastri, forse sarebbe ora di dare una possibilità ai comici.

Peraltro Banfi è una persona da sempre impegnata nella solidarietà e dal 2001 è diventato Ambasciatore di Pace per la Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura che si occupa della fame nel mondo). Ha ricoperto questo ruolo onorario e senza stipendio, non standosene nel salotto di casa sua ma partecipando a 5 missioni solidali in Africa e Haiti e diventando testimonial di diverse campagne di informazione (trovate le notizie al riguardo in fondo a questo articolo).

A questo punto sarà anche da chiarire che cavolo è l’Unesco. Alcuni hanno ironizzato sulla nomina di Banfi proponendo Edvige Fenech come rappresentante italiana all’Organizzazione Mondiale della Sanità vista la sua passata esperienza come infermiera in alcuni film scollacciati. Però l’Unesco non si occupa di lanciare campagne di ricerca sul retrovirus “capoecazzus” e neanche dello sviluppo dei trapianti di intelligenza.

Lo scopo dell’Unesco è diffondere la cultura della pace, della comprensione e del dialogo tra i popoli, anche tramite la diffusione delle conoscenze sul patrimonio artistico, culturale e naturalistico del pianeta. L’azione più nota ed efficace dell’Unesco è il censimento dei maggiori patrimoni dell’umanità da proteggere: opere dell’ingegno e città d’arte come Venezia, tradizioni artistiche come il Teatro dei Pupi siciliani, costumi alimentari come la dieta mediterranea.

Onore al merito per i 50 membri della commissione italiana Unesco che sono riusciti a far sì che l’Italia abbia oggi il maggior numero di tesori dell’arte riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità (è però una balla che l’Italia possieda l’80% del patrimonio mondiale dell’arte, come abbiamo sentito dire da tanti leader politici laureati, senza che sia scoppiato un coro di buuu! buuu! tra i giornalisti).

Ora non mi sembra però che per capire che il teatro dei Pupi sia importante e sia giusto chiedere che diventi Patrimonio Unesco sia necessario avere un Master in Criptofilologia della Gnocca. E vorrei anche aggiungere che Banfi a livello di simpatia non lo batte quasi nessuno. E anche come passione. Poi posso dire anche che è uno schifoso berlusconiano. E ha pure il coraggio di dirlo in tv. Ma un fottuto berlusconiano è meglio di un compagno con la lingua di velluto.

Per finire una parola su Di Maio. Sicuramente vedremo il M5S salire nei sondaggi perché orde di nonni con la terza media scarsa si sentiranno più rappresentati da Lino che da gente come Scalfari. E la cosiddetta sinistra, come al solito, ha dato una mano a Di Maio scatenando un inferno in un bicchier d’acqua. Nello stesso tempo però permettetemi una piccola critica.

Innanzitutto, quando si nominano a cariche ufficiali persone di una certa età, sarebbe meglio non dirglielo così a bruciapelo. Se Banfi avesse sofferto di cuore rischiavamo di perdercelo. Secondariamente sarebbe il caso di nominare candidati, consulenti, rappresentanti e simili dopo aver sentito da loro un’ipotesi di programma di lavoro e aver valutato i progetti che intendono portare avanti. Sennò poi si rischia di trovarci con sindaci che fanno diventare le buche di Roma Patrimonio dell’Umanità.

Viva Banfi! Viva Groucho Marx!

– 2011 (settembre), ha promosso, come testimonial, la campagna di lotta alla mortalità infantile Vogliamo Zero.

– 2010 (giugno), durante il Mondiale di Calcio in Sudafrica promuove con un video-messaggiola campagna “Un gol per l’Africa” realizzata da Unicef e Amref per i bambini africani, con il patrocinio della Figc – Federazione Italiana Gioco Calcio.

– 2010, si unisce ad altre importanti voci dello spettacolo per richiamare l’attenzione sui bambini vittime del devastante terremoto ad Haiti facendo appello per raccogliere fondi per far fronte alla tragedia.

– 2009/2010 testimonial della campagna “Orchidea Unicef”, l’evento che ogni anno si realizza in tutte le piazze italiane e i cui proventi sono destinati all’azione dell’Unicef per salvare la vita dei bambini in 8 Paesi dell’Africa centrale e occidentale.

– 2008 sostiene la campagna per il 5×1000 all’Unicef.

– 2007 promuove la campagna “Amici dell’Unicef” per coinvolgere i donatori in un impegno attivo e regolare a favore dell’organizzazione.

– 2006 è testimonial della campagna “Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS”.

– 2005 presta la sua voce a Lucanòr il Mago, uno dei personaggi del cartone animato “L’isola degli smemorati”, tratto da una storia scritta da Bianca Pitzorno.

– 2005 seconda missione in Eritrea per visitare i progetti dell’Unicef nei villaggi rurali di Emnitselim, Guaquat, Bahilaeri e Tzaret.

– 2003 missione in Angola durante le giornate dedicate alla campagna di vaccinazione contro il morbillo. Ha visitato molti dei progetti Unicef: dai centri nutrizionali ai programmi igienico-sanitari e di sensibilizzazione contro le mine.

– 2002 su invito dell’allora Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, partecipa alla riunione mondiale dei Goodwill Ambassador e Messaggeri di pace delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.

– 2001, primo viaggio sul campo in Eritrea: visita i campi profughi di Harena, Afabet, Adi Keshi

Articolo Precedente

Giornata della memoria: la storia del Porrajmos, lo sterminio dimenticato della comunità rom

next
Articolo Successivo

Giornata della memoria, sono peggio i malvagi o gli stupidi?

next