Elena, Georgia, Jessica e Lorena. Quattro donne, quattro vite diverse unite da un unico filo comune: sono quattro italiane che hanno deciso di impegnarsi spontaneamente e gratuitamente nell’accoglienza dei migranti. Il regista Daniele Gaglianone ne ha raccontato le loro storie, nel documentario “Dove Bisogna Stare” . Viene distribuito dal 17 gennaio in selezionate uscite-evento con un calendario di tappe in tutta Italia, in cui sono previsti la presenza degli autori ed eventuali discussioni e dibattiti post-proiezione, grazie anche alla partnership con . Le tappe del tour di proiezioni saranno pubblicate di volta in volta sul sito della casa di produzione e distribuzione Zalab e sulla pagina Facebook. C’è Georgia, ventiseienne, faceva la segretaria. Un giorno stava andando a comprarsi le scarpe, ha trovato di fronte alla stazione della sua città, Como, un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti: era la frontiera svizzera che si era chiusa. Ha pensato di fermarsi a dare una mano. Poi ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano un po’ più sostanziosa. È ancora lì. Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone che aiuta i migranti che arrivano dalla rotta balcanica. Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza, sono persone molto diverse, hanno età differenti, e vengono da mondi distanti. A tutte però è successa la stessa cosa: si sono trovate di fronte, concretamente, a una situazione di marginalità e di esclusione e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare
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