La sospensione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, ma solo dal 2020. Da subito invece entrerà in vigore il cosiddetto daspo per i corrotti e l’uso dell’agente infiltrato per indagare sui reati contro la pubblica amministrazione. E poi i “pentiti delle mazzette”e i nuovi obblighi più stringenti di rendicontazione per partiti, movimenti politici e fondazioni e associazioni a essi collegate. Sono alcune delle misure principali contenute nel ddl Anticorruzione, approvato in via definitiva dalla Camera. Quella a Montecitorio era la seconda lettura del provvedimento, dopo che al Senato era stato cancellato l’emendamento “salva peculato” approvato con il voto segreto nel primo passaggio alla Camera del ddl: uno stop a sorpresa he aveva fatto tremare la maggioranza. Il ddl Anticorruzione, infatti, è uno dei “provvedimenti bandiera” del Movimento 5 stelle. Fortemente voluto dal guardasigilli Alfonso Bonafede, che poi aveva deciso di includere dentro alla riforma anche la nuova legge sulla prescrizione: anche in quel caso c’erano state frizioni con l’alleato della Lega. Alla fine si era deciso di rinviare l’entrata in vigore di questa parte della riforma al 2020. Un altro nodo che ha diviso la maggioranza era rappresentato dalla soglia minima di trasparenza sui finanziamenti ai partiti: il Carroccio avrebbe voluto fissarla a duemila euro, il M5s aveva stabilito un tetto di 500 euro. Alla fine è passata quest’ultima proposta. Adesso dopo la fiducia al Senato, il cosiddetto “spazzacorrotti” passa anche alla Camera. Ecco quali sono le misure principali del provvedimento.

PRESCRIZIONE – L’istituto della prescrizione viene sospeso dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado (sia di condanna che di assoluzione). La norma, secondo l’accordo politico tra Lega e M5s, entrerà in vigore il primo gennaio 2020.

DASPO A VITA PER CORROTTI E CORRUTTORI – Il daspo per i corrotti non è altro che l’incapacità a vita di contrattare con la pubblica amministrazione (norma indirizzata soprattutto a privati e imprenditori) e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali. Un divieto previsto non solo per i reati di peculato, concussione, corruzione propria e corruzione in atti giudiziari sono aggiunti: la corruzione impropria, la corruzione propria aggravata, l’induzione indebita a dare o promettere utilità, la corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, la corruzione attiva, l’istigazione alla corruzione, i reati di corruzione nelle sue diverse forme commessi da membri della Corte penale internazionale, da organi e funzionari dell’Unione europea o di Stati esteri, il traffico di influenze illecite.

AGENTE SOTTO COPERTURA – Viene introdotta la figura dell’agente sotto copertura per il contrasto ai reati commessi contro la pubblica amministrazione come la corruzione. Uno strumento già usato per le indagini di mafia e terrorismo. In queste vesti gli ufficiali di polizia giudiziaria non sono punibili se nello svolgimento del loro compito abbiano condotte che costituirebbero reato.

PENTITI DELLE MAZZETTE – Nascono i cosiddetti “pentiti delle mazzette: non è punibile chi si ravvede, si autodenuncia e collabora con la giustizia. Ma il ravvedimento deve avvenire entro 4 mesi dalla commissione del reato. Da questa norma è stato escluso il reato di traffico di influenze illecite, dopo un accordo raggiunto con le opposizioni che temevano ripercussioni sui sindaci e gli amministratori locali, che sarebbero potuti essere oggetto di ‘delazioni’.

INASPRIMENTO PENE – Nel disegno di legge vengono inasprite le pene per il reato di corruzione impropria che passano da uno a tre anni per le pene minime e da sei a otto anni per le massime. Per l’appropriazione indebita invece è prevista la reclusione da due a cinque anni e la sanzione da 1.000 a 3.000 euro.

DONAZIONI AI PARTITI – Stretta sulle donazioni alla politica. Dovranno essere obbligatoriamente pubblicati online i nomi di chi eroga contributi superiori nell’anno a 500 euro a partiti o movimenti politici. Le cooperative sociali, invece, non potranno finanziare i partiti.

TRASPARENZA ANCHE PER LE FONDAZIONI – Anche le fondazioni dovranno rispettare le regole di trasparenza e gli obblighi di rendicontazione se collegate a un partito e movimento politico.

I TROJAN PER LE INTERCETTAZIONI – Via libera alle intercettazioni, tra presenti nelle abitazioni o in altri luoghi di privata dimora, grazie all’utilizzo dei trojan. Viene abrogata infatti la norma che ne limitava l’uso solo quando vi era motivo di ritenere in corso l’attività criminosa. I trojan potranno essere utilizzati “su dispositivi elettronici portatili nei procedimenti per delitti contro la P.A. puniti con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni”.

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