Se n’era parlato ad agosto, poi nella ridda di voci seguite al crollo del ponte Morandi, era rimasta nel limbo. Ora la situazione sembra sbloccarsi e Genova potrebbe trovare almeno un po’ di sollievo in attesa che parta la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. Come? Fincantieri presenterà un progetto per un nuovo ponte in acciaio sul torrente, nella zona attorno all’Ilva, nei pressi di Cornigliano, per agevolare la viabilità interna e provare a decongestionare il traffico in arrivo da Ponente, spiegano fonti della società al Fatto.it.

È questa una delle novità contenute nel “pacchetto” di azioni che Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti – assieme a Snam, Ferrovie dello Stato e Terna – ha deciso di mettere in campo per provare a far respirare il capoluogo ligure. Le cinque società hanno sottoscritto un protocollo d’Intesa per Genova con il commissario delegato, il commissario straordinario per la ricostruzione, la Regione Liguria, il Comune di Genova, l’Autorità portuale e la Finanziaria ligure per lo Sviluppo economico.

L’obiettivo dell’accordo è “sostenere in modo concreto la ripresa economica” della città e del suo territorio attraverso “una serie di misure diversificate rivolte agli enti pubblici, al sistema infrastrutturale, alle imprese, alle famiglie e alla soluzione dell’emergenza abitativa”, si legge in un comunicato congiunto di Cassa Depositi e prestiti e delle altre quattro. Nell’intesa è previsto “supporto finanziario agli enti pubblici, a imprese, famiglie e infrastrutture” nonché “soluzioni per l’emergenza abitativa”. Dal 14 agosto, dice il governatore Giovanni Toti, le istituzioni “hanno collaborato al massimo per realizzare interventi strutturali per il superamento dell’emergenza”, a cominciare da quella abitativa che “è stata affrontata immediatamente, dando una casa a tutti gli sfollati” fino alla viabilità “con l’apertura di nuove arterie alternative”. Secondo Toti, “molto resta da fare e soprattutto resta da ricostruire il ponte”. L’iter per il nuovo Morandi inizierà ufficialmente il 26 novembre, data ultima per la presentazione dei progetti preliminari da parte delle società invitate dalla struttura governativa guidata da Marco Bucci.

In particolare, nel protocollo, è previsto che Cdp, oltre al ruolo di potenziale finanziatore, “potrà fornire supporto alla pubblica amministrazione per l’attuazione di iniziative da realizzare con ricorso al partenariato pubblico-privato”, mentre Fincantieri fornirà anche il progetto per il potenziamento infrastrutturale del cantiere di Sestri Ponente, con il “ribaltamento a mare” di cui si parla da anni. A Ferrovie dello Stato, invece, spetterà il “potenziamento dei servizi pubblici, sia su ferro che su gomma, secondo logiche di sostenibilità e intermodalità, nonché alla realizzazione o all’ampliamento di infrastrutture di interscambio in prossimità delle stazioni ferroviarie e di accessibilità stradale e ferroviaria alle aree portuali”.

Snam si occuperà di infrastrutture per la mobilità sostenibile, sviluppando impianti di biometano e stazioni di rifornimento di gas naturale compresso e liquefatto al servizio del trasporto pubblico locale, privato e dell’autotrasporto, e iniziative finalizzate a ridurre le emissioni inquinanti nell’area portuale di Genova e alla riqualificazione energetica degli edifici cittadini, oltre al consolidamento delle infrastrutture di trasporto gas nella Regione. A Terna, infine, il compito di implementare il piano degli interventi di miglioramento della qualità del servizio della rete elettrica di trasmissione dell’area metropolitana di Genova e dell’intera regione e avviare collaborazioni con l’università per promuovere studi o ricerche nel campo energetico ed ambientale.

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