Ennesima giornata di tensione sui titoli di Stato italiani con lo spread tra Btp e Bund, che ha sfiorato quota 325 punti per poi scendere a quota 321, dai 318 di martedì, con il rendimento del decennale italiano che è stabile al 3,60%. E si accorciano ancora le distanze tra Roma e Atene, con i relativi titoli di Stato a dieci anni che hanno un differenziale di rendimento di 65 punti (4,25% il rendimento dei decennali ellenici).
Male anche Piazza Affari che all’indomani della bocciatura della manovra da parte dell’Ue ha perso l’1,69% a 18.485 punti, aggiornando i minimi da dicembre 2016. Milano è stata la peggiore in Europa e ha guidato i ribassi quando, dopo un avvio in crescita, i listini hanno invertito la tendenza. A rendere la giornata difficile sono state anche le perdite su Wall Street.
In Piazza Affari gli scambi sono stati condizionati dalle trimestrali e le banche sono state appesantite dallo spread. Male Banco Bpm (-4,7%%), Ubi (-4,1%), Intesa (-3,4%), Unicredit (-3,37%). All’indomani del cda, poi, Carige è tracollata del 6%. Trend analogo per Mps (-5,58%) e le Poste che hanno pagato il declassamento di Moody’s (-4%).
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