di Luigi  De  Gregorio

Da più fonti con diversi conteggi e algoritmi, da in un insieme di dati statistici e previsionali, emerge che in ogni caso nel 2050 il 42% dei lavoratori dipendenti, 25-34enni di oggi, andrà in pensione con meno di mille euro al mese. E nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell’ultima retribuzione. Queste previsioni non certo attrattive per i futuri pensionati partono da un dato fondamentale, la durata media della vita: 80 anni per gli uomini e 85 anni per le donne. Ma ecco che un uomo potrebbe far crollare i conti dell’Inps.

Un uomo che il 26 agosto, a 91 anni gareggia in mare aperto. E su 70 partecipanti arriva 35° alla 2 Km della 36° Nuotata del Golfo (quello di Manfredonia). Gara dalla quale emerge come il vincitore morale ricevendo applausi prolungati in esclusiva. E che nella stessa estate 2018 aveva già partecipato alle traversate di Ancona ( 14 luglio, 1852 metri gara di mezzofondo denominata Miglio del Passetto), Vasto (21 luglio la 3 km del Trofeo di nuoto Città di Vasto (valida per il campionato italiano di mezzofondo in acque libere), Porto Recanati (29 luglio Km 2,5 Km Gran Prix di mezzo fondo di Porto Recanati) e Fano (14 agosto gara mezzo fondo Nutata Longa, Associazione sportiva Fanum fortuna e nuoto). Insomma un fenomeno.

Si chiama Antonio Casolino di Termoli. Negli anni 50 e 60 ha partecipato a tre maratone dell’Adriatico ed è stato il primo e unico uomo ad attraversare il lago di Liscione nella provincia di Campobasso lungo 8 km. Detentore di tre titoli mondiali e tre titoli europei in vasca, è stato anche campione del mondo in acque libere nella 3 chilometri M75. Naturalmente per tutta la vita ha collezionato vittorie e record. Tanto da essere nominato Cavaliere della Repubblica e premiato con l’onorificenza dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana” conferitogli dal capo dello Stato italiano.

Ma se Antonio Casolino rappresenta la realtà, la scienza la conferma. Infatti i ricercatori israeliani della Sackler school of medicine dell’Università di Tel Aviv, hanno dimostrato come le cellule staminali muscolari, che nel corso degli anni vanno gradualmente diminuendo, attraverso l’allenamento si auto-rigenerino, creando una vera e propria barriera contro l’invecchiamento. Inoltre numerosi scienziati di tutto il mondo (la Vrije universiteit di Amsterdam in Olanda, l’University of Calgary di Alberta in Canada, l’Università di Edimburgo in Scozia, l’Harvard medical achool nel Massachusetts, la Columbia university di New York) arrivano a conclusioni pressoché univoche. La strategia più efficace per prevenire e rallentare il declino fisico e cognitivo è l’attività fisica.

Quanto sopra, cioè realtà e scienza, mi spingono a chiedermi: e se tutti imitassimo il fenomeno Antonio Casolino? Interpellato sulla la ricetta per capire se anche noi saremmo in grado di utilizzarla. Ci dice che in quanto fornitore delle pizzerie del paese tutti i giorni spacco la legna. Accidenti penso che la maggior parte di noi, per varie ragioni, non possa farlo. Poi aggiunge “e tutti i giorni faccio due ore di nuoto”. Beh questo potrebbe essere alla mia portata, se decidessi di puntare all’obiettivo di gareggiare in mare aperto alla decima decade della propria vita.

Ma a questo punto nasce un problema. Se tutti noi imitassimo Antonio Casolino e riuscissimo a fare delle gare in mare aperto, si creerebbe una moltitudine di anziani con una longevità prossima al secolo di vita. Bene, ma mica tanto. Da singoli individui ed egoisticamente questa prospettiva non può che rallegrarci. Ma dal punto di vista sociale cosa succederebbe. Quasi certamente ci sarebbe l’implosione dell’Inps con tutte le relative conseguenze: le pensioni previste, quelle da pianto diventerebbero da fame nera e gli anziani dei poveri straccioni. Forse è meglio che Antonio Casolino rimanga un’eccezione, una rarità, un fenomeno unico.

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