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Verona, coppia gay aggredita per la seconda volta: “Benzina lanciata in faccia”. Svastiche all’ingresso di casa

Ad agosto scorso Andrea e Angelo avevano denunciato di aver ricevuto calci e spintoni in piazza Bra, vicino all'Arena. L'allarme di Arcigay: "I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti"
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Ad agosto la denuncia dell’aggressione con insulti e schiaffi in piazza Bra, di fronte all’Arena di Verona. Due notti fa l’attacco con la benzina a casa e le svastiche disegnate sul muro. Angelo e Andrea, coppia omosessuale di Verona ha subito due aggressioni omofobe in un mese: “Abbiamo paura, non vogliamo tornare in quella casa”, hanno dichiarato. Sul muro e sul marciapiede della loro villetta di Stallavena, appena fuori Verona, sono infatti comparse le scritte nere “Culatoni bruciate” e “Vi metteremo tutti nelle camere a gas“. E due svastiche, sul muro e sul lunotto posteriore della loro Opel Agila. La procura ha aperto un’indagine. Protestano le associazioni: “I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti”, hanno dichiarato dall’Arcigay.

L’episodio risale alla notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 settembre. Andrea, 23 anni, ha raccontato di aver sentito dei rumori e di aver pensato fossero i gatti che volevano rientrare. A quel punto ha aperto la porta di casa ed è stato ricoperto di benzina, lanciata da “un uomo alto e scuro“. “Non ho capito subito che era benzina: ho sentito la pelle della faccia che mi bruciava, gli occhi e la gola in fiamme“, ha detto. Il marito, Angelo, 53 anni, si è svegliato per le urla e ha chiamato i soccorsi. Sul pianerottolo c’erano tre taniche di combustibile, le gomme della Agila sono state tagliate e sono comparse le scritte e le svastiche.

La prima aggressione denunciata dalla coppia è avvenuta invece l’11 agosto scorso. Angelo e Andrea erano in piazza Bra, pieno centro di Verona, e camminavano mano nella mano. A un certo punto si erano sentiti chiamare “culatoni, finocchi di merda” da un gruppo di ragazzi, che li avevano minacciati: “Femminucce, avete paura? Dai, femminucce, fermatevi”. Uno di loro aveva spintonato Angelo e tirato uno schiaffo ad Andrea. Dopo quell’episodio era stata convocato un corteo contro l’omofobia nella città veneta a cui avevano partecipato un migliaio di persone. Il 6 settembre, invece, i coniugi avevano trovato nella cassetta della posta un foglio scritto a computer, con frasi inneggianti a Hitler, anatemi contro gay, lesbiche e negri e moltissimi errori di ortografia.

L’Arcigay lancia l’allarme: “È un’aggressione terribile, senza precedenti – commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay – stiamo assistendo a un crescendo gravissimo di violenza, in cui l’odio omotransfobico assume forme allarmanti. I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti. Tutto questo è inaccettabile ed è più che sufficiente per motivare un intervento fermo e urgente del Governo. Non solo: chiediamo a tutta la comunità antifascista di questo Paese di mobilitarsi. Nelle prossime ore annunceremo la nostra reazione. Intanto trasmettiamo tutta la nostra vicinanza alla coppia colpita”.

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