Per l’uomo dominicano che ha denunciato la violenza razzista, tra i protagonisti c’era anche uno dei camerieri del locale tra coloro che la notte di Ferragosto lo avevano aggredito. Per il proprietario del locale, invece, non è accaduto nulla e il racconto dell’uomo è falso, come dimostrerebbero le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

A una settimana dal presunto episodio di odio razziale, il titolare del ristorante di Lamezia Terme dove si sarebbe verificato l’episodio fornisce la sua versione definendo il racconto dell’uomo “calunnioso e falso“: “Sta cavalcando l’onda del presunto odio razziale per screditare me e la mia impresa”, ha scritto in una nota Roberto Gallo. Per far fede alla propria versione, il titolare ha fornito alle autorità le riprese di videosorveglianza dell’area oltre ad indicare i nominativi dei dipendenti e delle persone informate sui fatti. Gallo accusa anche il cliente “di aver alzato il gomito” durante la cena trascorsa nel suo ristorante e di aver in seguito alzato le mani sulla sua compagna nel parcheggio vicino alla struttura.

L’uomo aveva sostenuto alla polizia di Lamezia Terme di essere stato aggredito a sprangate fuori dal ristorante mentre era in compagnia della moglie incinta e della suocera con le quali aveva cenato la sera di Ferragosto. E di essere stato etichettato come un “negro di merda”. il cliente aveva inoltre riferito di essersi lamentato per alcune pietanze servitegli e che alla richiesta di poter avere un dolce un cameriere si sarebbe rifiutato di servirlo. Al contrario l’imprenditore sostiene che i clienti avevano apprezzato tutte le pietanze tanto da ricevere i complimenti dalla donna più anziana.

Sull’aggressione avvenuta nel parcheggio vicino al ristorante, Gallo afferma se il cliente avesse subito delle aggressioni verbali di natura razziale sarebbe stato sicuramente notato dagli altri ospiti, quella sera erano presenti nel ristorante. Il personale del ristorante sarebbe invece accorso nel parcheggio per difendere la moglie dell’uomo in quanto il marito la stava minacciando fisicamente. La stessa suocera ha subìto una lesione (una frattura all’omero, in seguito alla quale è stata operata, ndr) anche lei – secondo il titolare – per contenere le furie dell’uomo dopo essere scivolata, mentre i dipendenti intervenuti per calmarlo sarebbero stati aggrediti e costretti a difendersi.

“Intendo sottolineare come io mi consideri anni luce lontano da logiche di odio razziale in quanto la mia azienda non solo gestisce un mercatino multietnico, ma è quotidianamente a contatto con persone di diverse etnie, tant’è che presso le mie attività sono regolarmente assunti da mesi due operai extracomunitari che mai hanno rappresentato di essere stati oggetto di discriminazione, con i quali, anzi quotidianamente, collaboriamo gomito a gomito – dice Gallo al Corriere della Calabria – Personalmente, come sopra anticipato, ho ascoltato i miei dipendenti, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti, i quali hanno escluso categoricamente di aver aggredito il cittadino dominicano, ma solo di essere intervenuti a difesa della compagna”.

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