Lo scrittore accusa il ministro di essere eversivo e violare la Costituzione. L’altro lo attacca bollando quelle parole come “fesserie“. Nuovo scontro tra Roberto Saviano e Matteo Salvini sul tema dell’immigrazione. Questa volta a infiammare il botta e risposta è il caso della Diciotti, la nave della Guardia Costiera ormeggiata al porto di Catania con 177 migranti a bordo senza che il Viminale dia il suo via libera allo sbarco.  “Gli esseri umani valgono più dei like di Salvini. Il governo tiene in ostaggio 177 esseri umani. La Diciotti da giorni non può sbarcare chi è a bordo per ordine del ministero degli Interni, rappresenta un caso gravissimo e illegale di sequestro di persona plurimo di stato”, ha twittato lo scrittore la sera del 21 agosto.

La replica del ministro dell’Interno è arrivata la mattina successiva. “Finisce l’estate e tornano le fesserie di Saviano! Vi era mancato? A me no“, scrive condividendo un articolo con l’attacco dell’autore di Gomorra. Che controreplica poco dopo. “Ministro della Mala Vita, oggi gode di un consenso popolare che cavalca come un’onda, pronta a richiudersi su di lei”, scrive Saviano.  “Ha giurato sulla Costituzione – aggiunge – e se viola in maniera palese come sta facendo con la nave Diciotti, non è più politica ma eversione. E per quella c’è il carcere”.

Quello legato alla nave della Guardia Costiera ormeggiata a Catania ma senza il via libera allo sbargo è solo l’ennesimo scontro sui social tra lo scrittore e il leader della Lega. Che aveva anche querelato Saviano, su carta intestata del Viminale, per una serie di interventi – sempre sui social network – che secondo il vicepremier vanno oltre il diritto di critica e la polemica politica. L’autore di Gomorra ha più volte criticato il ministro dell’Interno per la sua politica in tema di sbarchi e migranti. In un video pubblicato su facebook lo scorso luglio Salvini si rivolge a Salvini con l’epiteto “buffone” e “ministro della malavita“. In precedenza, invece, il titolare del Viminale era arrivato a replicare allo scrittore minacciando la possibilità di togliergli la scorta. “Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani. Gli mando un bacione”, aveva detto Saviano in diretta televisiva.

Alla vigilia di Ferragosto, invece, Saviano aveva scritto una lettera a Salvini dalle colonne del quotidiano La Repubblica per criticare l’atteggiamento tenuto negli anni dalla Lega in tema di lotta alle mafie. “Chieda scusa, ministro, in nome di un partito che ha governato nei territori settentrionali maggiormente infiltrati dalle mafie senza mai chiudere le porte al potere criminale nel Nord Italia. Lo faccia per tutti gli anni in cui il suo partito ha negato l’esistenza delle mafie al Nord, credendo fosse un fenomeno nato da terroni corrotti e incivili, circoscritto all’arretrato Meridione“, era l’incipit della missiva.

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