L’ex amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, è “ricoverato in terapia intensiva” e le sue condizioni sono “irreversibili”. È quanto apprende l’Ansa, ma la notizia – al momento – non trova conferme da parte del gruppo. Nella giornata di sabato, l’azienda della famiglia Agnelli aveva convocato d’urgenza il consiglio d’amministrazione per nominare i successori del manager italo-canadese e aveva comunicato che le sue condizioni di salute si era “aggravate” dopo un intervento al quale era stato sottoposto a Zurigo, a fine giugno.

“Non potrà tornare a lavorare”, aveva scritto in una nota il presidente John Elkann dicendo di provare un “senso di profonda ingiustizia” per l’evolversi dello scenario medico, definito “imprevedibile fino a poche ore fa”. Per questo motivo, Fca ha deciso di nominare Mike Manley alla guida del gruppo, mentre Luis Camilleri sarà il nuovo numero uno della Ferrari.

Nella giornata di sabato, come spiegato da fonti del Quirinale, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto contatti con Fca informandosi sulle condizioni di Marchionne e sulla situazione creatasi. “Mi addolora che stia male e in un momento così difficile credo ci voglia rispetto per il dolore dei suoi familiari, dei suoi più cari amici e dei suoi collaboratori”, ha spiegato il vice-premier Luigi Di Maio. “Non l’ho incontrato ma i nostri staff – aggiunge Di Maio – erano in contatto da qualche settimana e mi dispiace di non aver avuto modo di confrontarmi con lui sul futuro dell’auto elettrica, era una mia intenzione farlo”.

“Profondamente addolorato” si è detto Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. “Il rapporto con Fiat – ha spiegato – ha radici nella nostra fondazione e non si può ridurre alla mera dimensione istituzionale, ma si è sempre arricchito del costante confronto e della stima personali“. “Ha salvato il gruppo Fca dal fallimento con scelte illuminate ed una straordinaria capacità di innovazione industriale – ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – È stato un manager oculato ed intelligente che ha saputo fare squadra attraverso una visione moderna ed innovativa anche delle relazioni industriali, risollevando il settore auto in Italia con scelte innovative e con il contributo determinante di sindacati responsabili”.

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