Per protestare contro la direttiva sul copyright, che sarà votata in seduta plenaria al Parlamento Europeo giovedì 5 luglio, Wikipedia si è bloccata e ha pubblicato un comunicato in cui spiega le motivazioni di questa importante scelta.

Vale la pena di spiegare che il testo originale della proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, indicata con il codice 2016/0280 (COD) e che si compone di ben 33 pagine molto complesse cui si aggiungono gli emendamenti che saranno discussi il cinque luglio e al centro delle polemiche di questi giorni, ha l’obiettivo di armonizzare il quadro normativo comunitario del diritto d’autore nell’ambito delle tecnologie digitali e in particolare di Internet. La commissione giuridica del Parlamento europeo ha approvato la proposta lo scorso 20 giugno 2018, ma è necessario un ulteriore voto da parte di tutto il Parlamento affinché diventi legge.

Tra le vari proposte contenute nella direttiva vi è anche quella che sta facendo più discutere, ovvero la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l’uso di brevi frammenti di testo da parte dei siti web a scopo di lucro che ospitano principalmente contenuti pubblicati dagli utenti. L’obiettivo è che tali siti adottino misure “efficaci e proporzionate” per prevenire la pubblicazione non autorizzata di contenuti protetti da copyright e le eccezioni al diritto d’autore per l’estrazione di testi e dati da parte di istituti di ricerca scientifica. Questo potrebbe voler dire che anche postare un articolo del quotidiano sui vari social potrebbe diventare oneroso. Inoltre, è opportuno precisare che sia le licenze che le eccezioni sono stabilite su base nazionale e di conseguenza tale direttiva causerebbe una frammentazione del mercato europeo in palese contrasto con l’obiettivo dichiarato della direttiva.

Insomma un vero pasticcio che rende molto difficile valutare sia la validità sia la praticabilità di tale direttiva e che rischia di peggiorare la situazione già precaria del diritto d’autore. In questo blog mi occupo principalmente di e-book ma credo sia importante dare risalto all’azione intrapresa da Wikipedia perché, come evidenzia nel suo comunicato la libera enciclopedia, “Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet”.

Da giornalista e da persona che da anni opera in ambito digitale ritengo che limitare la libertà della Rete sia un atto molto grave e discutibile. Del resto la proposta di direttiva europea ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee, 169 accademici, 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica e di Wikimedia Foundation. Ovviamente la direttiva è sostenuta da editori, gruppi di media e case discografiche. Anche in Italia sono scese in capo Aie, Confindustria cultura e la Federazione delle industrie musicali italiane (Fimi).

Ed ora non ci resta che aspettare la seduta plenaria e capire cosa accadrà. Mi auguro che i nostri europarlamentari siano presenti per partecipare alla discussione e alla votazione.

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La riforma Ue del copyright non farà chiudere Wikipedia ma resta una proposta pensata male

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