Quando una persona ama il proprio lavoro fa in modo che chiunque riesca a percepirlo, e Treyarch ci è riuscita alla grande. La passione messa nello sviluppo di questo titolo è palpabile sin dai primi minuti di gioco, è intuibile dai dettagli, dalla cura con la quale ogni arma è stata studiata ad hoc, dal gameplay reso più complesso e variegato. Durante la presentazione ufficiale di Call of Duty: Black Ops 4 gli stessi developer sono apparsi eccitati nel mostrare il proprio lavoro a tutti i presenti e alle persone che hanno avuto occasione di seguire la diretta streaming. È evidente che Black Ops è tornato in forma smagliante, irrompendo nuovamente nel settore sbandierando coraggiosamente le innumerevoli novità che riguardano il brand.

Il team di Treyarch ha svolto un lavoro certosino in grado di soddisfare ogni tipologia di giocatore, che può trovare la propria dimensione attraverso il Multiplayer, la Modalità Zombie e la novità assoluta, figlia dei trend degli ultimi tempi: la modalità Battle Royale, “Black Out”.
Durante l’ora di prova il focus è però rimasto sul comparto multiplayer, rivoluzionato nella sua struttura più profonda, sempre rispettando l’amato appeal di Call of Duty, dato dalla frenesia e dall’immediatezza di gioco.

La creazione delle classi ed il fattore tattico
Call of Duty prosegue per la sua strada, seguendo una propria, personale evoluzione, portata avanti ascoltando soprattutto le necessità e le volontà del pubblico. La struttura di gioco, come anticipato prima, è cambiata ed è rivolta verso uno stile di gioco nettamente incentrato sul gioco di squadra, la comunicazione in game e la tattica, ma senza tralasciare l’adrenalina che caratterizza da sempre il titolo.
In questo nuovo capitolo ritroviamo un menù di creazione delle classi che ricalca in maniera migliorata quello di Black Ops 3. Ogni Classe ha un massimo di dieci slot occupabili equipaggiando le armi e i relativi accessori, ma anche le abilità e l’equipaggiamento speciale. Il fatto che durante questa prova ci fossero ben dieci armi disponibili spinge a pensare che all’uscita ci troveremo a scegliere tra un numero non indifferente di equipaggiamenti.

La volontà di dare una sfumatura più realistica a questo titolo citata dagli sviluppatori durante il keynote è evidente sin dai primi scontri in game: ogni arma ha un rinculo e un rateo di fuoco diversificato dalle altre ed ognuna di esse si rende più o meno utile a seconda della mappa. Per quel che riguarda gli equipaggiamenti speciali starà a noi decidere come impostare ogni dettaglio assecondando il nostro stile di gioco: ogni “Specialista” ha infatti delle abilità uniche equipaggiabili a seconda delle modalità, delle mappe e delle necessità del team. Niente più abilità legate alla pura sopravvivenza del singolo giocatore, ora è gioco stesso a spingere i player a collaborare se vogliono avere la meglio durante i match.
Tutto si incentra sulla tattica nel sapersi gestire al meglio le mappe, scegliendo gli specialisti più adatti per affrontare gli avversari, ma anche sulla skill individuale, pilastro portante di Call of Duty, che in questo caso viene messa ancor più in evidenza, data la presenza meno forte della mira assistita su console.

Gli Specialisti e molto altro
Come anticipato poco sopra, Black Ops 3 ha lanciato gli “Specialisti”, protagonisti del multiplayer e diversi l’uno dall’altro. Ognuno di essi vanta un’abilità speciale attivabile macinando punti e kill durante il match e che può letteralmente cambiare il corso del gioco se attivata nel momento giusto. La novità introdotta in Black Ops 4 non riguarda solo l’aggiunta di nuovi “compagni d’arme”, ma si concentra principalmente sulle loro abilità uniche equipaggiabili creando una classe: così Call of Duty introduce i ruoli, un meta che non si era mai visto prima all’interno della saga, che varia dal medico all’ingegnere, passando dal difensore fino agli specialisti tattici.
Ora ogni giocatore potrà scegliere la propria strada, ma soprattutto dovrà costruire il proprio team con intelligenza e spirito tattico, collaborando con gli altri giocatori. L’intento degli stessi sviluppatori è infatti portare il livello di Call of Duty ancora più in alto, garantendo ore di pura competizione e divertimento online.

Un Gameplay nuovo di zecca
Durante l’ora di anteprima di gioco è stato possibile giocare tre differenti modalità in tre mappe diverse. La cura dei dettagli di ogni singola mappa lascia letteralmente stupito chiunque si approcci al gioco, dai veterani ai neofiti. Ogni area è costruita in maniera intelligente, garantendo agli specialisti il giusto spazio d’azione, sfruttando altezze, strade alternative, nuotando oppure nascondendosi.

Il numero delle coperture nell’ambiente di gioco è fortunatamente notevole data la loro importanza, considerato il fatto che, per la prima volta, i punti vita non si recuperano in automatico, bensì attraverso l’utilizzo di medikit specifici attivabili nei momenti di necessità, che cambieranno in maniera significativa l’approccio al gioco avendo cooldown di ben venti secondi. Niente più rush and kill dunque, ma un’interazione di tipo più tattico rispetto ai titoli precedenti, tenendo sempre sott’occhio le risorse disponibili e i loro tempi di cooldown. Questo spunto di Treyarch sottolinea la volontà del team di sviluppo di esplorare nuovi orizzonti, rinnovandosi costantemente e stimolando gli stessi giocatori a seguire nuove strade.


Il gameplay risulta notevolmente svecchiato ed indirizzato al futuro. Un gesto di coraggio di una casa di sviluppo che dimostra da sempre che il rischio ponderato paga. Le critiche riguardanti Call of Duty sono ormai un must da Social Network, ma in questo caso risultano particolarmente sterili, poiché è stato svolto un lavoro eccezionale da parte di ogni singolo addetto ai lavori di Treyarch atto a soddisfare ogni tipologia di giocatore, dal player competitivo, fino ai giocatori più casual. Activision stessa si è assunta i rischi necessari per indirizzare la saga più longeva di sempre verso altri 15 anni di shooting ad alti livelli. Seguire i trend e le necessità dell’utenza è la base da cui partire per spingersi oltre, quanto necessaria è l’evoluzione del mercato videoludico stesso – che spesso spaventa lo zoccolo duro dell’utenza – ma che è alla base della natura stessa dell’essere umano. Il 12 Ottobre non è poi così lontano, ma sicuramente porterà vento di novità terribilmente interessanti.

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