di Rachele Rizzo

Può un sindaco puntare sulla sostenibilità per far rinascere la propria città? È quello che prova a fare Savona, il primo comune in Europa ad adottare una certificazione del proprio livello di sostenibilità. Per prepararsi al futuro, la città ripensa al suo passato di località industriale e si reinventa basando le politiche cittadine in maniera strutturata sui temi ambientali, sociali ed economici, in cooperazione con diversi attori presenti sul territorio.

La certificazione LEED for Cities perseguita dal Comune di Savona valuta la capacità di una città di misurare e gestire i propri consumi idrici, energetici e dei rifiuti e segue inoltre indicatori di benessere quali la fruibilità dei servizi di trasporto pubblico, l’uguaglianza, l’istruzione e lo stato di salute dei cittadini. Il processo prevede un’analisi delle politiche e dei dati che vengono valutate con un punteggio calibrato con i risultati di altre realtà globali e locali. La certificazione deve essere mantenuta nel tempo, di fatto incoraggiando le amministrazioni cittadine ad avere politiche mirate al miglioramento dei propri indicatori e a monitorare regolarmente i dati.

In Italia, oltre mille e 700 Comuni hanno già dichiarato di voler agire contro il cambiamento climatico – ad esempio aderendo al Patto dei sindaci sotto gli auspici della Commissione europea – ma di fatto poche azioni sono state avviate. Questa certificazione (come altri strumenti disponibili) potrebbe proporsi come  cassetta degli attrezzi per facilitare le Amministrazioni che desiderano avviare un percorso di riduzione delle emissioni, ma anche di miglioramento del benessere dei cittadini.

Secondo Daniele Guglielmino di Gbci Europe, solo un approccio strutturato alla sostenibilità può portare al miglioramento e alla trasformazione urbana necessaria per la rinascita di una città, “lo schema LEED for Cities cerca di fornire una piattaforma per aiutare le comunità che desiderano intraprendere questo percorso”.

Negli ultimi anni i cambiamenti climatici, l’aumentare delle disuguaglianze e la crisi economica si sono presentati come sfide globali con forti ripercussioni a livello locale e le città si sono trovate in prima linea a cercare di ridurne le cause e ad affrontare i primi effetti. L’auspicio è che emergano modelli di città sostenibili che siano da esempio e incoraggiamento per altre comunità che vogliano adottare comportamenti virtuosi e a ridefinirsi in modo sostenibile per il futuro.

Articolo Precedente

Alluvione Livorno 8 mesi dopo. Tra cementificazione e opere da fare. “Il fiume esondato? E’ seviziato da monte a valle”

next
Articolo Successivo

Pesticidi, in un docufilm l’avvelenamento ‘a norma di legge’: “Così arrivano nel sangue, nel miele e perfino sui ghiacciai”

next