L’annuncio è arrivato come un fulmine nella serata di mercoledì: Usain Bolt – il fulmine appunto -, padrone della pista sui 100 e 200 appena ritiratosi dall’atletica, torna a inseguire qualcosa di incredibile.

Giocare in una squadra di calcio professionistica è il sogno dell’otto volte medaglia d’oro olimpica che, alla non verdissima età di quasi 32 anni, non rinuncia a stupire.

BVB, get ready for fryday” così annuncia in un tweet con un’illustrazione che lo ritrae con la maglia a cui ambisce, quella del Borussia Dortmund.

Venerdì 23 marzo, infatti, è il giorno del giudizio per un fenomeno della corsa che, però, pare non sia così fenomenale palla al piede.

L’allenamento/provino con la squadra tedesca è un modo per fare clamore, forse esso stesso un business (immaginate se solo fosse ingaggiato quante maglie col suo nome venderebbero) ma il suo profilo Twitter e le sue ultime uscite benefiche da “calciatore” dicono tanto dell’uomo che, svestiti i panni da extraterrestre, torna sulla Terra e prova a farsi giudicare con gli scarpini ai piedi.

Gli allenamenti in Jamaica, l’amichevole di Basilea, le foto con Diego Armando MaradonaJosé Mourinho, le scarpe, la particolare maglia che indosserà il 10 giugno all’Old Trafford per l’Unicef con dietro un numero celebrativo del suo record del mondo sui 100 metri piani, 9.58.


Tutto questo fa capire che Usain ci crede, si sente e si vede calciatore.

Troppo giovane per non continuare a vivere lo sport in effetti anche se, come ha dichiarato “gli manca la competizione, non l’atletica”.

Questa competizione la cerca nel calcio, ovviamente per la gioia degli sponsor ma non sappiamo ancora quanto di allenatori e tifosi. Quelli del Borussia Dortmund scopriranno presto se sulla fascia sinistra – dove ha dichiarato di trovarsi meglio Bolt – sarà un valore aggiunto, uno dei tanti o nulla di tutto questo.

Già perché venerdì non ci saranno solo lui è il cronometro; venerdì il velocista giamaicano dovrà mostrare feeling col pallone, con gli schemi, con allenatori e tecnici che potrebbero fermare il sogno anche in barba ai milioni che farebbe girare quest’operazione (qualcosa già ha fatto registrare).

Insomma, Bolt sarà come un qualsiasi esordiente su un campo di allenamento?

Sarei ingenuo a dire questo perché un esordiente non ha già pronta la sua immagine 3D in un noto videogame e non fa il primo provino a 32 anni col Borussia Dortmund.


Un privilegio l’ha, se l’è conquistato correndo forte, fortissimo e d’altronde già un altro “velocista” ha calcato, con la stessa maglia il terreno di gioco del Westfalenstadion.

Pierre-Emerick Aubameyang, oggi all’Arsenal, ha disputato 144 partite in Bundesliga col Dortmund segnando 98 reti, velocità da sprinter ma fiuto del goal.

In passato si parlava anche di una sfida di velocità con Bolt, una trovata dello sponsor ovviamente mai concretizzatasi.

Adesso qualcosa di ugualmente sensazionale potrebbe concretizzarsi. Bolt andrà a dormire col pallone da calcio e chissà che il suo sogno non si realizzi davvero.

D’altronde il suo motto è ben in vista sul suo profilo Twitter: Anything is possible I don’t think limits.

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