Il 23 e 24 Marzo si svolgerà a Trento il primo convegno nazionale dell’Associazione Relive -Relazioni Libere dalle Violenze, il coordinamento italiano, istituitosi nel 2014, a cui aderiscono molti dei centri che, negli ultimi anni, si sono andati creando per affrontare il lavoro con gli uomini autori di violenza. Il Convegno rappresenta un’importante e unica occasione di confronto e valutazione delle iniziative in atto sul territorio nazionale, a tre anni dall’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul, che individua la rieducazione degli uomini autori di violenza quale parte integrante della strategia per il contrasto alla violenza di genere. Il Convegno è organizzato da Relive in collaborazione con Fondazione famiglia materna, Alfid Onlus e la Provincia autonoma di Trento, in corso di accreditamento Ecm e presso Ordine degli assistenti sociali, Ordine degli avvocati, Ordine degli psicologi e Iprase.

A prendere parte al convegno saranno relatori che, da anni, lavorano per il contrasto alla violenza di genere, nomi conosciuti a livello nazionale e internazionale.

Fare rete e condividere le esperienze più importanti che hanno prodotto dei risultati positivi o, al contrario, hanno evidenziato delle criticità riguardo alla presa in carico degli uomini autori di violenza su donne e minori è alla base di questo storico momento di confronto.

Un punto fondamentale che il convegno, ma l’Associazione Relive in generale, vuole ribadire è che, oltre ad avere delle linee guida comuni e una visione condivisa della violenza di genere, bisogna fare arrivare, alle istituzioni e a chiunque si affacci all’argomento, la specificità del lavoro con l’uomo autore di violenza.

Recenti e meno recenti fatti di cronaca rendono evidente che siamo in grossa difficoltà a riconoscere la violenza e i suoi pericoli, quindi gli operatori e le operatrici necessitano di una formazione specifica sul maltrattamento domestico perché questo non sfugga anche a tanti professionisti preparati e in gamba, ma che, senza aver sviluppato sensibilità e strumenti adeguati, possono sottostimare delle situazioni in cui donne e minori sono a rischio.

Rendere visibile l’invisibilità di cui si nutre e in cui prolifera la violenza di genere è un obiettivo fattibile a patto che istituzioni e professionisti si rimbocchino le maniche e ci sia una reale volontà politica verso il cambiamento, in modo che tragedie annunciate si verifichino sempre meno.

La libertà degli uomini passa necessariamente e ineluttabilmente dalla libertà delle donne.

Vi aspettiamo a Trento, chiunque desideri maggiori informazioni può rivolgersi alla segreteria organizzativa comunicazione@famigliamaterna.it

Vignetta di Pietro Vanessi

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