In Campania il Movimento 5 Stelle straccia il Pd e infligge la prima sconfitta all’impero De Luca. Per la prima volta la disfatta riguarda anche il governatore della Regione perché, nonostante l’impegno del padre, perde il primogenito Piero De Luca, candidato Pd alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Salerno e nel proporzionale di Caserta. Battuto a Salerno non solo dal candidato grillino, ma anche da quello del centrodestra. Ma il Movimento 5 Stelle fa (quasi) il pieno dei collegi, sia alla Camera che al Senato: a spoglio quasi concluso tutti i candidati sono eletti nei collegi uninominali. Si colorano di giallo tutti i 22 collegi alla Camera e, al Senato, 10 su 11. Plebiscito a Napoli, con Roberto Fico che, per la Camera, nel collegio di Fuorigrotta arriva al 57,5 per cento, mentre il Pd si ferma al terzo posto con il 20 per cento. Schiacciante la vittoria di Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, che nel collegio della ‘sua’ Pomigliano surclassa il critico d’arte Vittorio Sgarbi, candidato del centrodestra. Visto il risultato fallimentare del Partito democratico a livello nazionale è difficile dire, a questo punto, quanto abbia influito sul voto degli elettori di Salernoil clamore mediatico dell’inchiesta sui rifiuti di Fanpage, in seguito alla quale si è dimesso da assessore al Bilancio del comune di Salerno l’altro figlio del governatore, Roberto. Che la fortezza sia stata espugnata, però, lo si evince anche dalla sconfitta in Cilento di un altro uomo del Pd e di De Luca, ossia il sindaco di Agropoli Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli e capo della segreteria del presidente della Campania nel collegio Agropoli, Cilento, Vallo di Diano e Alburni, noto alle cronache per il caso delle ‘fritture di pesce.

PIERO DE LUCA È TERZO A SALERNO – A Salerno Piero De Luca è terzo con il 23,1 per cento (38.305 voti). Stravince Nicola Provenza del M5S, eletto con il 40,8 per cento (67.635 voti), seguito con il 27,31 per cento (45mila voti) dal candidato del centrodestra Gennaro Esposito. Nella sua città, il primogenito del governatore ha ottenuto il 26,46%, sotto al competitor Provenza che ha raggiunto il 38,88%. Gennaro Esposito, invece, in città, si è fermato al 25,54%. Una sconfitta amara per Piero De Luca che, nella politica dei grandi, ha debuttato a luglio del 2016, dopo essere stato membro dell’assemblea nazionale dem e coordinatore scientifico del comitato per il Sì al referendum costituzionale. Il battesimo  proprio a Napoli, accanto all’ex ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, per spiegare le ragioni della consultazione. L’inizio della fine per il Pd.

ASCESA E DISCESA DEL PD DELUCHIANO – Piero De Luca era entrato anche nella rosa dei candidati alla poltrona di sindaco di Salerno, ma poi la corsa è stata affidata a Enzo Napoli, che a giugno 2016 è diventato sindaco. Già allora si vociferava che la sua ambizione fosse quella di arrivare alla Camera dei deputati. D’altro canto i segnali erano tutti positivi. Il padre era presidente della Campania, mentre solo un anno prima, dopo la vittoria alle urne con il 41% contro il governatore uscente Stefano Caldoro (allora il Pd era primo partito davanti ai 5 stelle) ci si domandava se fosse o meno presentabile. E perché Enzo Napoli a Salerno aveva stravinto con il 70 per cento contro il candidato del centrodestra Roberto Celano ed era l’uomo messo in campo proprio da De Luca senior che, insieme a lui, aveva festeggiato la vittoria dopo una lunga maratona elettorale. Così, nonostante al referendum costituzionale abbia poi vinto il ‘no’, Piero De Luca alla candidatura ci è arrivato. E, notizie di queste ore, si è salvato per il rotto della cuffia: andrà a Montecitorio grazie al proporzionale.

SCONFITTO IL SINDACO DELLE FRITTURE – Sonora (e inaspettata) sconfitta anche per Franco Alfieri, il ‘sindaco delle fritture’. E dire che a gennaio primi cittadini, amministratori locali e segretari di circolo del Partito democratico si erano mobilitati per sostenere la sua candidatura alla Camera dei deputati con una una petizione. Eppure all’interno del partito c’erano molti dubbi a riguardo, proprio a causa della storia delle fritture di pesce, quando durante un appuntamento con amministratori campani in vista del referendum, il governatore della Campania invitò tutti i presenti a prendere esempio da Alfieri che sapeva fare “una clientela organizzata” e lo stesso ex sindaco a offrire fritture di pesce ai suoi concittadini per andare a votare. Durante la campagna elettorale è passato poi ad essere il favorito e ora, a meno di un centinaio di seggi da scrutinare nel Collegio uninominale di Agropoli, il candidato del Pd è già fuori dai giochi. È terzo, con una percentuale di voti che si aggira intorno al 27 per cento. Lotta all’ultimo voto, invece, per la candidata del centrodestra Marzia Ferraioli, attualmente al 33 per cento, e la candidata grillina Alessia D’Alessandro, che al momento si assesta intorno al 31 per cento. Si tratta dell’unico collegio dove non hanno vinto i grillini.

BATOSTE PER SGARBI (BATTUTO DA DI MAIO) E LADY MASTELLA – Stravince Luigi Di Maio ad Acerra, collegio nel quale ricade il territorio di Pomigliano d’Arco, città di origine del candidato premier del movimento: con 95.219 voti pari al 63,41% batte Vittorio Sgarbi (che resta al 20,37% con 30.596 preferenze) triplicando i suoi voti. L’onda del Movimento Cinque Stelle travolge anche Benevento ed il Sannio dove, nonostante manchino ancora poche sezioni, l’esito è ormai chiaro. La giornalista Danila De Lucia ha sconfitto al Senato le avversarie, Sandra Lonardo Mastella (centrodestra, che però si salva grazie al proporzionale e va al Senato) e Giulia Abbate (centrosinistra) arrivando al 45 per cento. Alla Camera, invece, la ricercatrice Angela Ianaro con il 45% dei voti (quando mancano ancora poche sezioni) ha superato Carmine Valentino per il Pd e Fernando Errico per il centrodestra. Tra gli sconfitti anche Paolo Siani, fratello di Giancarlo, giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra nel 1985, candidato del Pd nel collegio Napoli-San Carlo all’Arena dove ottiene meno della metà dei voti andati a Doriana Sarli, candidata M5S. Anche lui, però, si è salvato grazie al proporzionale. Si sta ancora concludendo lo spoglio delle schede anche nel collegio uninominale di Ariano Irpino (Avellino), dove Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco, candidato del centrosinistra in quota Civica Popolare, è terzo dietro il candidato M5S Generoso Maraia e il candidato del centrodestra Carmela Grasso.

Aggiornato da Redazione Web il 6 marzo 2018 alle  11.55

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