Il ministro dell’Economia spagnolo Luis De Guindos è stato designato dai colleghi della zona euro come prossimo vicepresidente della Banca centrale europea. “L’Eurogruppo ha dato il suo sostegno alla candidatura”, scrive in una nota l’Eurogruppo. Sarà l’Ecofin di martedì a preparare una raccomandazione formale che il vertice europeo del 22-23 marzo è chiamato ad appoggiare. Il Consiglio europeo richiederà anche le opinioni del Parlamento europeo e del consiglio dei governatori della Bce. De Guindos, fortemente appoggiato da Francia e Germania, sostituirà Vitor Constancio dal 1 giugno 2018, con un mandato di otto anni non rinnovabile.

A Strasburgo il ministro spagnolo ha dalla sua parte il Partito popolare, di cui fa parte, e contro i Verdi e la sinistra. L’ago della bilancia saranno socialdemocratici e liberali, che è difficile però che si mettano di traverso dopo l’accordo in sede di Eurogruppo. In ogni caso il parere dell’Europarlamento, così come quello del consiglio direttivo della Bce, non sono vincolanti. La scelta di de Guindos dovrà essere adottata dai capi di Stato e di governo del Consiglio Ue.

Per la Spagna quella di De Guindos, considerato un pupillo dell’ex ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, è una nomina importante in quanto non ha un proprio rappresentante nel comitato esecutivo della Bce dal 2012. Secondo le ricostruzioni della stampa internazionale, Madrid avrebbe garantito a Parigi l’appoggio per avere la sede dell’Eba – l’Autorità bancaria europea ora a Londra – dopo la Brexit e a Berlino quello per l’attuale governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, a capo dell’Eurotower quando finirà il mandato di Mario Draghi il 31 ottobre 2019.

Il 58enne De Guindos, uomo chiave del premier spagnolo Rajoy dal 2011, è stato presidente nel 2006-2008 per la Spagna e il Portogallo di Lehman Brothers. Ha esperienza come politico e banchiere d’affari, ma non di politica monetaria. “Essere un ministro non è una cosa che limiti la difesa che compio dell’indipendenza della banca centrale”, ha commentato dopo la riunione. “Penso che sia quello che conta. Difenderò l’indipendenza della Bce con tutte le mie forze”. La Germania gli aveva già garantito il suo appoggio alla Bce in cambio della rinuncia alla corsa per la presidenza dell’Eurogruppo. A dicembre De Guindos si è ritirato favorendo il portoghese Mario Centeno. La nomina del nuovo membro del board apre di fatto la corsa al post-Draghi, anche se ufficialmente c’è tempo fino alla scadenza del suo mandato, che finirà nell’ottobre 2019. Il favorito è il tedesco Jens Weidmann, da sempre interessato alla poltrona di vertice dell’Eurotower.

L’Eurogruppo e l’Ecofin affronteranno anche la riforma del fondo salva-Stati Esm e il completamento dell’Unione bancaria: sarà l’occasione per mettere in chiaro fin dove ci si può spingere prima che scada la legislatura europea. Il ministro Pier Carlo Padoan, martedì, avrà anche un incontro con il commissario al bilancio Ue Günther Oettinger per discutere del prossimo quadro finanziario della Ue post 2020.

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