Un’altra medaglia di bronzo per l’Italia nella sesta giornata di gare alle Olimpiadi di Pyeongchang. Poche ore dopo Federica Brignone terza nello slalom gigante, Nicola Tumolero conquista il terzo gradino del podio nei 10.000 metri di pattinaggio velocità. Un’impresa che la maggior parte degli italiani non hanno potuto vedere in diretta, visto che la Rai ha trasmesso la 20 km di biathlon maschile, in cui gli azzurri non avevano nessuna chance, e solo in differita la gara che ci ha regalato la quinta medaglia di questi Giochi invernali. Il 23enne di Asiago, provincia di Vicenza, con  un 12’54″32 ha messo sul ghiaccio la gara migliore della sua vita (record personale) nel giorno più importante. È riuscito così a mettersi alle spalle il re indiscusso del pattinaggio velocità, Sven Kramer, crollato incredibilmente nella seconda metà di gara e autore del sesto tempo finale. Con il nuovo record olimpico, ha vinto il canadese Ted-Jan Bloemen davanti all’altro olandese, Jornit Bergsma.
Tumolero, atleta delle Fiamme Oro, è sceso nell’ovale in penultima batteria, proprio in compagnia del futuro vincitore. In quel momento in testa c’era Bergsma, mentre l’altro azzurro Davide Ghiotto si trovava già in ultima posizione. Quando Nicola ha tagliato il traguardo in terza posizione, ma distante quasi 15 secondi dalla vetta, in molti hanno pensato ad un’altra medaglia di legno per l’Italia. Nessuno aveva fatto i conti con una possibile debacle di Kramer, che invece ha visto inesorabilmente aumentare il suo ritardo fino a farsi sfuggire anche il bronzo.
Per l’Italia si tratta soltanto della quarta medaglia ai Giochi nel pattinaggio velocità. Tutte le altre medaglie (due ori e un bronzo) portano la firma di Enrico Fabris, eroe nei giorni olimpici di Torino 2006. Nicola Tumolero è cresciuto proprio nel mito di Enrico: è del suo stesso paese (Roana) e, accompagnato dal papà, ha cominciato a pattinare sul medesimo laghetto ghiacciato. E nel nome dello stesso Fabris, oggi vice del c.t. Maurizio Marchetto, ha ridato all’Italia una medaglia in una delle discipline meno premiate nella storia azzurra. La quinta per l’Italia in questi Giochi invernali: un oro, un argento e adesso tre bronzi.
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