Una condanna e quattro assoluzioni per l’inchiesta sulla bancarotta della cooperativa “Planet Work”, socio privato della “All Clean”, la società creata dieci anni fa dall’Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti nella Capitale, per cancellare le scritte dei graffitari dalle facciate degli edifici.

I giudici della X sezione penale  di Roma hanno condannato a 3 anni e 6 mesi Giulio Saraceni, all’epoca responsabile legale della “Planet Work” accusato di bancarotta fraudolenta. Tra gli assolti anche Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio (“per non aver commesso il fatto”) e l’imprenditore Pier Paolo Ferilli, fratello dell’attrice Sabrina, con la formula che ricalca la vecchia insufficienza di prova. Per tutti gli imputati, accusati di bancarotta fraudolenta, la Procura di Roma aveva sollecitato una condanna a quattro anni. A tutti veniva contestato di avere distratto le risorse economiche della Planet e parte del personale della società trasferendoli senza alcun corrispettivo ad altre società delle quali Ferilli avrebbe avuto la gestione. Per questa vicenda, che risale al 2008, venne prosciolta dalle accuse l’allora assessore regionale del Lazio, Daniela Valentini. “Dopo tanti anni – commenta l’avvocato Luca Petrucci, difensore di Venafro – arriva una sentenza che rende giustizia al mio assistito che si è sempre dichiarato assolutamente estraneo alle contestazioni”.

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