Un po’ Carlo De Benedetti e un po’ Orietta Berti. Nel salotto amico di Quinta Colonna, Silvio Berlusconi ammette di aver creduto in Matteo Renzi. Il segretario del Pd, spiega, “è stato una promessa in cui molti hanno sperato, a partire dal sottoscritto, che poi però non si è concretizzata”. Un pensiero identico a quello più volte espresso dall’Ingegnere. Ma il leader di Forza Italia ha anche qualcosa in comune con la cantante, protagonista di una polemica del Pd per l’endorsement a Luigi Di Maio.

Come Berti, l’ex cavaliere dice che il candidato premier ha “un bel faccino”. Ma le similitudini finiscono qui, perché per Berlusconi “è assolutamente inaccettabile e impresentabile che un ragazzo dal bel faccino ed eloquio pronto possa avere in mano il governo della nazione, essendo giovanissimo, avendo 31 anni, non essendosi mai laureato e non avendo mai fatto seriamente un lavoro”. Un giudizio tranchant pure questo condiviso con De Benedetti. L’attacco a Di Maio è frontale: “Mi hanno fatto una domanda dicendomi in che ruolo lo avrei fatto giocare. Io ho risposto che non lo hanno mai fatto giocare in uno stadio ma gli hanno fatto fare lo stewart, l’unico mestiere di cui ha esperienza non avendo fatto altri lavori”, dice riferendosi all’esperienza in quel ruolo al San Paolo del leader Cinque Stelle.

Poi fa sua una delle proposte dei pentastellati: “Introdurremo il vincolo di mandato, per non vedere quello spettacolo disgustoso di 300 parlamentari, che non curanti dei cittadini che li hanno eletti, sono passati da destra a sinistra e sinistra a destra”, spiega su Rete 4 l’uomo che lo scorso 12 ottobre la Corte d’Appello di Napoli ha definito un corruttore “con assoluta coscienza e volontà di corrompere” nelle motivazioni del processo di secondo grado sulla compravendita dei senatori.

Sull’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia, Berlusconi annuncia che “abbiamo trovato l’accordo a cui ciascun alleato è vincolato a realizzarlo”. A Palazzo Grazioli, in serata, è arrivata la firma del programma elettorale. Nello stesso incontro, dovrebbe essere delineato anche il candidato del centrodestra nel Lazio, che diverse fonti indicano in Fabio Rampelli: una scelta che lascerebbe a bocca asciutta Forza Italia, ‘costretta’ ad appoggiare un leghista in Lombardia e un uomo di Fdi nel Lazio. Ma, per Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono “soci affidabili”, perché la leader di Fdi ha “una grande vivacità” ed “è molto intelligente”. Quanto al numero uno della Lega, l’ex premier ha detto che, al di là dell’apparenza esterna, “al tavolo con me e Meloni è un altro Salvini. Con queste premesse, l’ex presidente del Consiglio alza ancora l’asticella in vista del 4 marzo: “Il 45% è il traguardo minimo che ci siamo dati – afferma – in modo da avere una larga maggioranza per poter governare e realizzare il nostro programma innovativo”.

Immancabile, il momento amarcord-barzelletta. “Spalla”, questa volta, Fedele Confalonieri. Berlusconi si alza in piedi e racconta: “Abbiamo fatto, qualche tempo, fa una festa con i vecchi compagni di scuola. Poi con Fedele abbiamo fatto due passi e siamo passati davanti alla chiesa in cui suonavamo l’organo – racconta – Siamo entrati, l’organo era lo stesso e Fedele ha fatto un piccolo concerto di 8-10 minuti. Poi siamo andati in sacrestia, era tutto uguale, anche il cassetto delle ostie e abbiamo assaggiato le ostie. Poi siamo passati davanti alla scuola e siamo entrati nel giardino. ‘Venivamo qua a fumare di nascosto’, ha detto Fedele. ‘No, perché io non ho mai fumato’, gli ho risposto. Allora si è ricordato: ‘Venivamo qua a fare la gara a chi faceva la pipì più lontano, perché non la facciamo ancora?’. Allora ci siamo messi a far pipì. ‘Mi son fatto la pipì sulle scarpe’, ha detto poi lui. ‘Allora hai vinto tu’, ho risposto”.

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