Non si dimette, smentisce di avere mentito in Parlamento, di avere fatto pressioni, di aver cercato favoritismi per suo padre. Unica ammissione: era preoccupata dell’ipotetica fusione tra Banca Etruria e la Popolare di Vicenza. È l’autodifesa di Maria Elena Boschi nel giorno dell’audizione davanti alla commissione parlamentare sulle banche del numero uno della Consob, Giuseppe Vegas. “Ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi, che espresse un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro”, ha detto l’ex parlamentare di Forza Italia davanti alla commissione presieduta da Pier Ferdinando Casini. Un’audizione che ha ovviamente infiammato le opposizioni dal Movimento 5 stelle a Liberi e Uguali. 

“Anche oggi ricevo attacchi dalle opposizioni sulla vicenda Banca Etruria. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito. Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai”, ha quindi scritto su facebook nel pomeriggio la sottosegretaria del governo Gentiloni. Poi in serata, durante la registrazione di Otto e Mezzo su La7, ha ribadito: “Non mi dimetto. Le opposizioni sono due anni che ripetono la stessa cosa, ribadisco quanto detto in Parlamento due anni fa, non ho mentito. Non c’è stato nessun favoritismo nei confronti di mio padre o della mia famiglia. Contro di me c’è un attacco: non si cerca la verità ma ci si nasconde dietro l’alibi di Maria Elena Boschi per non individuare i responsabili veri. Si parla solo di Banca Etruria e di Maria Elena Boschi, c’è qualcosa che non sembra tornare”. 

Quindi l’ex ministra delle Riforme è entrata nel dettaglio delle accuse di Vegas.  “Io non ho interferito con l’attività di Consob. Vegas non lo ha detto, anzi ha detto il contrario ovvero che non ho mai fatto pressioni”, ha chiarito prima di confermare di avere incontrato l’ex parlamentare di Forza Italia. “Si, ho incontrato Vegas, ci sono stati più incontri e il 29 maggio 2014, in una di quelle occasioni, Vegas mi chiese in modo inusuale di incontrarci a casa sua alle 8 di mattina, e io risposi che ci dovevamo vedere al ministero o in Consob, non a casa sua”. Quindi la renziana ha ammesso di aver effettivamente parlato con il presidente di Consob di Banca Etruria: “Mettere insieme Vicenza e Arezzo si sarebbe rilevato fallimentare, è vero ho espresso preoccupazioni su quell’operazione. Non ho sbagliato a parlarne con Vegas perché non ho chiesto nulla che eccedesse il mio ruolo istituzionale”. “Lei non ha nessuna titolarità per parlare di una banca con Vegas: la volete smettere di raccontare bugie?”, ha ribattuto Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano in collegamento con lo studio di Lilli Gruber. “Sono convinta che se io fossi stata un uomo non mi avrebbe trattata così”, è stata la replica della sottosegretaria. Che ha annunciato “una azione di risarcimento danni” al direttore del Fatto. Ma anche per Luigi Di Maio, candidato premier del M5s che oggi l’aveva definita il Mario Chiesa della seconda Repubblica: “Io mi auguro che Di Maio possa rispondere di quanto detto oggi e non si nasconda dietro l’immunità e risponda di una frase così grave”.

La sottosegretaria, poi, ha anche ammesso di avere incontrato Federico Ghizzoni, ex numero amministrato delegato di Unicredit, al quale – secondo Ferruccio de Bortoli – avrebbe chiesto di salvare Banca Etruria. “È capitato, nei vari incontri avuti, ci siamo visti più volte anche in occasioni pubbliche, al ministero. Come lui ho incontrato anche i suoi successori in Unicredit, quelli di altre banche ma non è stato mai chiesto nulla che potesse favorire la banca, non c’è stata pressione”. E siccome oggi le opposizioni avevano chiesto una sua mancata ricandidatura alle prossime politiche, Boschi ha spiegato di augurarsi una ricandidatura “in Toscana alla Camera”. “Deciderà il Pd”, ha concluso.

 

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