Manchester torna a cantare. E lo fa con le oltre 50mila persone che domenica sera hanno partecipato al One Love Manchester, il concerto di beneficenza voluto da Ariana Grande a favore delle famiglie colpite dall‘attentato del 22 maggio. Numerose le pop star che si sono alternate sul palco del blindatissimo stadio del cricket di Old Trafford e che con parole e canzoni hanno lanciato un messaggio globale: no alla paura e no al terrorismo. “La Croce rossa britannica ha raccolto più di nove milioni di sterline – si legge sulla pagina ufficiale di Facebook dell’evento – contro un obiettivo di due milioni”.

“Let’s not be afraid”. Non dobbiamo avere paura: è Marcus Mumford – frontman della band dei Mumford & Sons – ad aprire il concerto con questo messaggio, intonando – dopo un minuto di silenzio – il singolo Timshel, dedicato alla scelta di un uomo tra bene e male. Seguono i Take That con We are Giants!: “Vogliamo restare forti – le parole di Gary Barlowh, voce della band – Guardare il cielo e cantare con forza e orgoglio”. Sul palco è poi salito Robbie Williams, presentato dai suoi ex compagni dei Take That e visibilmente commosso. Il brano scelto, Strong, dedicato alle vittime di Manchester e Londra così come Angels, cantata all’unisono da tutto il pubblico presente.

Sugli schermi il video messaggio degli U2: “Tutti i nostri cuori sono con Manchester e il Regno Unito. Abbiamo il cuore spezzato per i genitori che hanno perso i figli, e per i figli che hanno perso i genitori, in questo orrore senza senso”. E dopo le parole di Bono è il turno di Pharrell Williams sul palco con Get Lucky. “Mi inchino perché nonostante tutte le cose accadute qui non sento o percepisco o vedo alcuna paura, vedo amore, resilienza e positività”. Commenta il produttore americano prima di chiamare in scena con sé Miley Cyrus per un duetto sulla celebre Happy. “Dobbiamo essere ogni giorno ciò che diciamo di essere”, ha detto la cantante statunitense prima di intonare la ballata, Inspired. Segue l’ex One Direction Niall Horan con Slow Hands: “Divertente come le cose non cambino mai in questa vecchia città”.

Poi la musica tace. Scooter Braun, manager di Ariana Grande, entra in scena per ringraziare tutti i presenti e leggere le lettere di chi ha perso gli amici durante il concerto. “Avete fatto qualcosa di grande. Avete sfidato la paura- conclude Braun – L’avete guardata in faccia per dirle: Noi siamo Manchester! E il mondo vi sta guardando”. E la commozione lascia ben presto il posto all’ovazione quando il manager chiama a gran voce Ariana Grande. Felpa bianca su cui campeggia la scritta: “We love (simboleggiato da un cuore) Manchester”. Accerchiata dal suo corpo di ballo, la popstar inizia il suo set con la dance di Let It Go a cui fa seguito il videomessaggio di Stevie Wonder: “Love is the way…”.

E ancora i Black Eyed Peas, con Where Is The Love in duetto con Ariana Grande; Katy Perry con una versione acustica di Part Of Me seguita da RoarJustin Bieber che con la chitarra acustica si accompagna in perfetta solitudine in Love Yourself e Cold Water.

Numerosi i videomessaggi, prima David Beckham, grande ex campione del Manchester United – “Come padre, quanto accaduto a Manchester mi ha fatto soffrire molto. Ma ora sono orgoglioso di ognuno di voi” – poi sir Paul McCartney, che ringrazia Ariana Grande e invia “amore, a tutti voi”.

Ovazione anche per Chris Martin dei Coldplay che ringrazia Ariana Grande e assieme al chitarrista Jonny Buckland regala una cover di Don’Look Back in Anger, tributo a Manchester e agli Oasis. Poi i Coldplay al gran completo intonano per Manchester anche il loro canto d’amore, Fix You, e di vita, Viva la Vida. I Coldplay evocano gli Oasis e Liam Gallagher fa il suo ingresso in scena con l’inno Rock’n’Roll Star. 

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