Il mister Carlo Mazzone compie 80 anni il 19 marzo e ho pensato di giocare un po’ con i fatti e le storie della sua lunga carriera elencandole per lettera, ecco il mio regalo al mister, l’alfabeto Mazzoniano.

Ascoli: la squadra in cui giocò per 9 anni da capitano e che allenò appena ritiratosi da calciatore.

Baggio: cercato fortemente e voluto come perno nel suo Brescia e apprezzato come uomo.

Curva: chi non lo ricorda correre sotto la curva dell’Atalanta, da assatanato, dopo il 3-3 di Baggio.

Daje: non c’è bisogno di spiegare…

Eredi? Per un periodo Cosmi sembrò avvicinarsi al modello Mazzone, per il resto rimane inimitabile.

Figli: Sabrina e Massimo sono quelli veri ma il mondo del calcio è pieno di altri “suoi figli”.

Guardiola: il pupillo riconoscente che nel 2009 lo chiamò per invitarlo ad assistere alla finale di Champions League a Roma (il Barcellona di Pep batté il Manchester United).

Interviste: indimenticabili gli alterchi con Tosatti, Varriale e Ferri nei post partita in tv.

Lecce: vinse il campionato di B nel 1988 e allenò i pugliesi per due anni di fila centrando altrettante salvezze

Maria Pia: la moglie.

Nonno: Vanessa, Alessio e Iole sono i tre nipotini ma c’è anche il pronipote, Cristian.

Oronzo Canà: dialoga con Lino Banfi che gli concesse un cammeo ne “l’Allenatore nel Pallone 2” del 2008.

Panchine: 795 quelle collezionate in serie A, record assoluto.

Qualificazione Uefa: ne sfiorò una storica, col Brescia nel 2001, quando perse (0-0 fuori casa e 1-1 in casa) la doppia finale di Intertoto contro il Psg che avrebbe dato alle rondinelle il lasciapassare per la Coppa Uefa

Roma e Rozzi: la sua città, la sua squadra del cuore e il presidente cui deve tanto.

Soprannomi: Sor Carletto e Sor Magara a Roma.

Totti: il suo pupillo, lo fece partire per la prima volta da titolare in A il 27 febbraio 1994 contro la Sampdoria.

Ultima panchina: Siena-Livorno 0-0 del 14 maggio 2006.

Vittorie: Una morale che lui stesso raccontò così “Io nella stagione 1979-’80 alla guida del Catanzaro ho vinto lo scudetto dell’onestà. In quell’anno tutto il calcio italiano, o quasi, si vendeva le partite, mentre io mi sono salvato con pulizia. Evidentemente questo ha dato fastidio a qualcuno”.

Zero tituli?: No, il suo palmares parla chiaro, un campionato di B e uno di C, una coppa di lega Italo-Inglese e un Intertoto. Un torneo di Capodanno e la panchina d’oro alla carriera nel 2002.

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