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Gorizia, assenteismo in ospedale: sospesi due odontoiatri. Lasciavano ospedale per lavorare in studio privato

Marito e moglie, i due erano soliti andarsene alla chetichella sfruttando l'uscita di sicurezza dell'ospedale. Lasciavano il posto di lavoro per fare shopping, andare al ristorante o persino recarsi nello studio privato per visitare pazienti paganti.
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Un altro caso di assenteismo sul lavoro in ambito medico, dopo la notizia dell’arresto di 55 dipendenti dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Due medici odontoiatri di Gorizia, marito e moglie, sono stati sospesi dal servizio per un anno e interdetti da ogni altra attività a esso inerente dopo un’indagine della Guardia di Finanza.

I due erano soliti andarsene alla chetichella sfruttando l’uscita di sicurezza dell’ospedale. Salivano in auto e, all’insaputa di colleghi e direttore sanitario, lasciavano il posto di lavoro per fare shopping, andare al ristorante o persino andare nello studio privato per visitare pazienti paganti. Alla faccia di quelli che restavano in ospedale, dove tornavano a commissioni ultimate e passando sempre dall’uscita di sicurezza.

I medici, in servizio nell’Azienda per Assistenza Sanitaria “Bassa Friulana Isontina”, sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione di servizio. Saranno inoltre segnalati alla Corte dei Conti di Trieste per danno erariale per i compensi percepiti nei periodi di mancata prestazione lavorativa, oltre che per i danni d’immagine e per quelli derivanti dai disservizi causati all’ospedale di Gorizia a causa delle continue assenze. Fra gli episodi accertati dalle Fiamme Gialle ci sono anche quelli in cui uno dei due medici attestava la presenza in servizio del collega “strisciando” per suo conto il badge.

“Se fatti illeciti si verificano nell’ambito del nostro Servizio sanitario regionale è fondamentale che vengano individuati e perseguiti“, ha commentato l’assessora regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca. “In questo caso, l’Amministrazione regionale e l’Azienda sanitaria hanno già offerto la massima collaborazione nel corso delle indagini”.

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