Scott Pruitt, procuratore generale dell’Oklahoma, fra i più grandi critici delle politiche di Barack Obama di contrasto ai cambiamenti climatici, sarà il direttore dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Environmental Protection Agency). La conferma è arrivata dalla squadra di transizione di Donald Trump. “La mia amministrazione crede fermamente nella protezione dell’ambiente, e Scott Pruitt sarà un attivo sostenitore della causa promuovendo allo stesso tempo il lavoro, la sicurezza e le opportunità”, si legge in una nota del presidente eletto. Pruitt, 48 anni, ripristinerà “l’essenziale missione dell’Epa di tenere la nostra aria e la nostra acqua pulite e sicure”, assicurando allo stesso tempo che l’agenzia non spenda i soldi dei contribuenti “in un’agenda fuori controllo e anti-energetica“, ha aggiunto Trump.
Con la nomina si materializzano i peggiori incubi degli ecologisti, dopo le voci seguite alla vittoria del miliardario alle presidenziali dell’8 novembre secondo cui alla guida dell’Epa sarebbe dovuto andare Myron Ebell, direttore del Global Warming and International Environmental Policy al Competitive Enterprise Institute, che dal 2001 nega la realtà dei cambiamenti climatici e chiede un allargamento delle politiche fondate sul consumo di petrolio. Anche la scelta di Pruitt mostra come Trump abbia intenzione di proseguire nei piani annunciati in campagna elettorale di riduzione della regolamentazione delle libere perforazioni ed estrazione di carbone. “Per troppo tempo, l’Epa ha speso i soldi dei contribuenti in un’agenda anti-energia che ha distrutto milioni di posti di lavoro, minando i nostri incredibili agricoltori e molto altre aziende del settore”, afferma Trump nella nota trasmessa dal suo transition team.
Da quando è stato nominato procuratore nel 2011, Pruitt, 48 anni, ha lanciato molteplici causa contro le norme di regolamentazione proposte dall’Epa ed è stato uno dei leader nella battaglia legale intrapresa da alcuni Stati per bloccare il Clean Power Plan, pezzo integrante della strategia di lotta al cambiamento climatico che impone agli Stati di limitare emissioni di carbonio.
Gli americani, ha detto il nuovo capo dell’Epa in un una dichiarazione diffusa dal transition team, “sono stanchi di vedere miliardi di dollari sottratti alla nostra economia a causa di inutili norme dell’Epa”. “Intendo guidare questa agenzia in modo che favorisca sia la responsabile protezione dell’ambiente che la libertà per le imprese americane”.
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