Dopo due giorni, il blocco del porto di Gioia Tauro si è concluso ma continuano le proteste dei lavoratori dipendenti del terminalista Medcenter (Mct) che rischiano di essere licenziati.

La settimana scorsa, l’azienda madre (che sostanzialmente opera in regime di monopolio all’interno del scalo commerciale più importante del Mediterraneo) ha annunciato 442 esuberi. L’imminente messa in mobilità dei portuali è stata sospesa dopo una lunga riunione con i sindacati ai quali Mct ha promesso di riesaminare il numero dei dipendenti che dovranno essere licenziati e che al momento si trovano in cassa integrazione.

Eppure a luglio c’era stato un incontro a Roma fra Regione Calabria e ministeri di Tesoro e Infrastrutture durante il quale si era decisa l’istituzione di un’Agenzia del lavoro per “parcheggiare” i portuali in esubero in attesa dell’impiego in altre attività funzionali allo scalo, come la cantieristica navale e tutta una serie di iniziative che possono nascere con un piano di utilizzo del retro-porto  di Lucio Musolino

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