Molta tensione ma alla fine la protesta dei migranti è stata contenuta a San Ferdinando e a Rosarno, piccoli Comuni della Piana di Gioia Tauro che ospitano la tendopoli dove ieri un carabiniere nel tentativo di sedare una rissa ha ucciso Sekine Traore, migrante del Mali. “Ci ammazzano come animali. Italia razzista“, urlavano i migranti controllati a vista dalle forze dell’ordine per paura che potessero ripetersi i fatti del 2010, quando la rivolta degli stagionali per diversi giorni paralizzò la cittadina della Piana di Gioia Tauro. “Sette carabinieri contro un nero. Che motivo c’era di ucciderlo? Sono mafiosi”, è la versione che alcuni di loro danno di quanto accaduto nella tendopoli ieri mattina. Una delegazione di migranti, tra cui il fratello del ragazzo ucciso che ha chiesto che la salma del congiunto venga portata in Mali, ha incontrato il commissario prefettizio, visto che il Comune non ha un sindaco perché sciolto per infiltrazioni mafiose

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