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Ferrari, il grande gioco della successione Felisa lascia, Marchionne è in pole

Dopo la nomina del nuovo cda, l'ex braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo lascerà la carica di amministratore delegato. Il candidato forte per sostituirlo è il manager italo canadese, già presidente della casa di Maranello
Ferrari, il grande gioco della successione Felisa lascia, Marchionne è in pole
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E’ tempo di cambiamenti in casa Ferrari, dove l’amministratore delegato Amedeo Felisa è prossimo a dare le dimissioni, dopo che questa settimana verrà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Felisa, a cui si deve il successo dell’ultima generazione di vetture stradali e che era il braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo, potrebbe rimanere membro del Consiglio ma assumendo un altro ruolo con meno responsabilità.

Il suo posto al comando del Cavallino Rampante verrà preso, con tutta probabilità, da Sergio Marchionne, che è già Presidente dell’azienda. Ovviamente non c’è nessuna conferma ufficiale da parte di Ferrari e lo scenario potrebbe cambiare in dirittura di arrivo, visto che l’ultima parola spetta comunque alla famiglia Agnelli. Anche sui motivi che stanno dietro a questa decisione non ci sono certezze, ma sicuramente la separazione di Ferrari da FCA e la nuova direzione impressa dal manager italo-canadese hanno il loro peso.

A questo proposito, la volontà di Marchionne è quella di espandere il business di Maranello anche oltre le automobili, ma è necessario convincere gli investitori del potenziale del brand. Le azioni Ferrari, infatti, hanno perso un terzo del loro valore da ottobre – il mese del debutto sulla borsa americana – a oggi. Ad ogni modo, Felisa non è l’unico dirigente Ferrari che sta per andare in pensione, visto che anche il capo delle risorse umane, Mario Mairano, lascerà l’incarico alla fine del mese. Marchionne, invece, ne aggiungerà un altro a un carnet già molto ricco, il quale comprende CNH Industrial, dove è amministratore delegato e Exor, dove è vice-presidente. A queste si aggiungono l’azienda svizzera SGS, dove lavorava prima di diventare ad della Fiat e il ruolo di consigliere indipendente alla Philip Morris.

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