Mentre il paese intero riscopre un singolare umanesimo di circostanza nel dare l’estremo saluto a Umberto Eco, vera icona della di quella classe intellettuale italiana, che pur non disdegnando le manifestazioni artistiche più popolari, rimane solidamente tradizionalista ed elitaria quando si tratta di decidere cosa sia o meno cultura, varrebbe forse la pena azzardare qualche riflessione sull’importanza sul valore concreto di questa impalpabile nozione e su quanto essa possa essere determinante per il nostro futuro. In Italia, azzardarsi a discutere, non dico del valore economico, ma anche del costo opportunità di effettuare studi umanistici è un po’ come bestemmiare in chiesa, come testimoniano le discussioni sorta in merito ad una serie di post di Stefano Feltri sul tema
Economia & Lobby - 24 Febbraio 2016
Università, e se il segreto della crescita fosse la cultura?
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