Ho scritto più volte quanto sarebbe utile una raccolta di dati sanitari soggettivi con History Health e non complessi, di difficile gestione e controllo, come quelli elaborati dalle varie regioni con la tessera regionale dei servizi che si dovrà raccogliere a livello nazionale con il fascicolo sanitario elettronico.
Per tale motivo Lombardia Informatica mi disse che History Health è “una bella rivoluzione”, mentre il Garante della Privacy, il medico Antonello Soro, disse è “chiaro e semplice ma occorre la politica“.
Oggi voglio soffermarmi per spiegare come History Health potrebbe essere utile anche nel controllo e nella gestione dei dati fiscali per il cittadino che utilizza il sistema sanitario pubblico o privato.
Il governo Renzi ha introdotto l’invio del 730 precompilato ai cittadini da luglio 2015. E’ previsto, dal decreto della semplificazione fiscale, “che tutti i soggetti che erogano servizi sanitari (medici, ospedali, ambulatori e farmacie) debbano trasmettere le informazioni al fisco in modo che siano integrate nella dichiarazione”
Anche in questo caso un doppio giro per semplificare. Chi presta salute deve inviare il dato al fisco che lo smista nelle varie dichiarazioni. Naturalmente il costo di tale operazione ricadrà sul cittadino: il medico, e gli enti che gravitano, aumenteranno il costo delle prestazioni perché dovranno utilizzare sistemi intermedi di smistamento che hanno un costo.
Le istituzioni immagazzinano i dati (sanitari e fiscali) ma il lavoro viene fatto da altri soggetti che sottraggono tempo alla loro professione, al loro dare salute nello specifico, e nel caso di errore telematico vengono sanzionati. Il rischio di evasione aggiunto è direttamente proporzionale alla complessità di esecuzione: quanti medici o enti troveranno il modo di far risparmiare subito il contribuente per non avere un aumento della burocrazia? Il contribuente, che risparmierà invece dopo un anno, continuerà ad essere onesto?
Con History Health sarebbe sicuramente una bella rivoluzione chiara e semplice anche per il dato fiscale che verrebbe immagazzinato subito in un “paragrafo” specifico del diario della salute, con una tabella tipo excel che raccolga le spese sanitarie private o con ticket, automaticamente sommate per dare un dato annuale utile alla detrazione. La semplificazione sarebbe reale e immediata. Ma ci vuole la politica.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez