Il 70% delle intimidazioni riguarda il Sud Italia. Il rapporto di Avviso Pubblico sugli amministratori sotto tiro per l’anno 2014 è stato presentato ieri a Reggio Calabria, nella regione che con 52 episodi denunciati, assieme alla Campania, è al terzo posto per le minacce e gli attentati a sindaci e politici locali. Il triste primato è della Sicilia (70 intimidazioni) seguita dalla Puglia con 54 casi. Il rapporto rivela come nel 2014 il numero degli amministratori locali intimiditi, non solo dalla criminalità organizzata, sia aumentato rispetto all’anno precedente. “Abbiamo trovato – spiega il coordinatore di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani – fenomeni di minacce e intimidazioni in 18 Regioni, 69 Province e 217 Comuni. È un fenomeno nazionale che riguarda non solo il Mezzogiorno d’Italia. Non mancano i casi in cui le minacce sono fatte ad amministratori che erano scesi a patti con la criminalità organizzata durante la campagna elettorale”. Su questo punto, rincara la dose il consigliere regionale Giuseppe Aieta, ex sindaco di Cetraro, in provincia di Cosenza: “C’è chi prende tangenti e chi si siede con i mafiosi”. A proposito, Avviso Pubblico bacchetta il governo Renzi, chiede di inasprire le pene e di consentire l’uso delle intercettazioni per i reati che riguardano le amministrazioni: “L’aver deciso di aumentare l’uso del denaro contante manda un messaggio sbagliato. È necessario colpire corrotti e mafiosi nell’aspetto economico” di Lucio Musolino
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