“Questo rapporto Onu riconosce i passi avanti fatti dall’Italia, il nostro Paese può essere soddisfatto, sappiamo quanto gli investitori guardino le classifiche internazionali, questo è un lavoro razionale, le altre classifiche spesso hanno un grande appeal, ma sono fatte senza un criterio scientifico“. Così Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, dell’autorità nazionale anti-corruzione, commenta il rapporto sulla lotta alla corruzione stilato in base alla convenzione firmata dall’Italia nel 2003. Sottoscrive le parole del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, critico verso gli studi internazionali sulla corruzione che vedono l’Italia svettare in classifica. “Sono basate sulla percezione della corruzione, influenzate dalla contingenza, non sulla corruzione reale, nessuno vuole nascondere la testa sotto il terreno ma dobbiamo riconoscere i passi avanti fatti” ribadisce Cantone. “Non si sottovaluta l’entità della corruzione, ma si critica come questa venga misurata” gli fa eco il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Tutte criticità emerse nel rapporto sono sostanzialmente superate con le normative introdotte quest’anno, come quelle sul falso in bilancio, l’autoriciclaggio, e altri passi verranno compiuti” specifica il ministro. “Una normativa sul codice degli appalti, apparentemente slegata dalla corruzione, è più utile di 100 sanzioni” aggiunge Cantone secondo il quale il rinvio del rafforzamento dei poteri dell’Anac al luglio 2016 non rappresenta una frenata da parte del governo. “Io sono soddisfatto, anche con le modifiche della Commissione Ambiente della Camera, è un testo intelligente e lungimirante, il rimando è dovuto a questioni tecniche” replica. “Non si sta frenando, l’approveremo in tempi utili, anche il presidente dell’Anac ha riconosciuto i passi fatti da questo governo”

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