Su MySpace compare con una pistola in mano e immagini propagandistiche pro Ira. E sui profili social si descriveva astemio e spirituale, un “conservatore repubblicano” contro “le religioni organizzate”. E’ Chris Harper Mercer, 26 anni, il killer che è entrato nelle classi dell’Umpqua Community di Roseburg e che tra le urla degli studenti ha fatto fuoco uccidendo 9 persone e ferendone altre 7prima di essere freddato dalla polizia nell’atrio del college. Con sé aveva tre pistole e almeno un fucile, oltre ad una grande quantità di munizioni e pare che indossasse un giubbotto antiproiettile. A casa sua, poi, gli inquirenti hanno trovato una sorta di arsenale. Prima di colpire ha chiesto agli studenti di alzarsi in piedi e dire quale fosse la loro religione. “Bene, dato che sei cristiana, vedrai Dio fra un secondo”. Poi gli spari. A raccontarlo alla Cnn è stata Anastasia Boylan, una 18enne che è stata ferita alla schiena. Ad un’altra vittima, il 26enne Mercer avrebbe detto che erano anni che voleva compiere una strage in quella scuola. Secondo la Cnn alla base dell’aggressione potrebbe esserci una delusione sentimentale, ma non c’è alcuna conferma ufficiale sul movente.

Una tragedia che colpisce di nuovo studenti e scuole americane e sulla quale è intervenuto duramente il presidente Barack Obama: “Siamo l’unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatorie quasi ogni mese. Sono diventate una routine”, ha detto in diretta tv, sottolineando come sia “una scelta politica quella che facciamo: permettere, regolarmente, che accada“. Un riferimento mirato alle decisioni del Congresso, perché il titolare della Casa Bianca e il suo vice, Joe Biden, hanno spinto insieme per una riforma delle leggi sui controlli sulle armi dopo la strage del 2012 nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut, in cui morirono 20 bambini. Ma i loro tentativi non hanno avuto successo. Obama ha quindi chiesto ancora una volta il supporto di Capitol Hill per l’approvazione di provvedimenti più restrittivi.

Chris Harper Mercer: “Più persone uccidi, più sei sotto i riflettori” – Un giovane vivace che si guardava le spalle, ma si descriveva come una persona timida. È questo il ritratto che emerge in queste ore di Chris Harper-Mercer. In un recente post, inoltre, aveva fatto riferimento a Vester Flanagan, l’uomo che ad agosto ha ucciso due giornalisti in diretta sul canale Wdbj (affiliato di Cbs) e poi si è tolto la vita. A parlare di un giovane vivace è un vicino che abita accanto al condominio di Winchester in cui viveva il 26enne, Steven Fisher.

“Ho cominciato a notarlo negli ultimi 4-6 mesi – ha detto – c’è un parco giochi dietro agli appartamenti e noi abitiamo al secondo piano. Vado fuori per fumare e guardo chiunque. Intorno alle 5-5.30 di sera lo vedevo lì fuori con due bambini. Sembrava vivace, si guardava sempre le spalle per vedere se qualcuno lo osservava”, ha raccontato. Sul posto investigatori di diverse agenzie, fra cui Fbi, servizi di protezione della Homeland security e funzionari del dipartimento dello sceriffo della contea di Douglas.

In una foto postata sul profilo MySpace intestato a Chris Harper-Mercer di Torrance, città della California in cui viveva prima di trasferirsi in Oregon, si vede un giovane con la testa rasata e un’espressione seria che tiene in mano una pistola. Sul sito di appuntamenti Spiritual Passions in un post si descriveva come un 26enne “che cerca una donna“, diceva di “non essere religioso ma spirituale“, astemio, e si definiva conservatore repubblicano. Diceva di essere “timido all’inizio” e di “trovarsi meglio in piccoli gruppi”. È invece sul sito KickAssTorrents che ha scritto un blog relativo a Vester Flanagan, definendo “buona” la copertura della sparatoria. “Ho notato che così tante persone, come lui, sono sole e sconosciute. Poi quando versano un pò di sangue il mondo intero sa chi sono. Un uomo che non è conosciuto da nessuno adesso è conosciuto da tutti”, scriveva. “Sembra che più persone uccidi, più sei sotto i rifettori“, concludeva. Il padre del killer, Ian Mercer, a seguito della sparatoria, ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti, arrivati davanti alla sua casa a Los Angeles: “È stata una giornata devastante – ha detto – devastante per me e per la mia famiglia”.

Obama ai possessori di armi: “Vi sentite rappresentati?” – Nel suo discorso in diretta tv a seguito della strage, Obama – che si ritrova a parlare di omicidi di massa per la quindicesima volta da quando è presidente – ha lanciato un appello e chiesto aiuto agli elettori e al Congresso. “Sostenetemi – ha detto – per individuare la giusta maniera per cambiare le cose e per salvare le vite dei nostri ragazzi, e permettere loro di crescere”.

Sottolineando che “di fronte a questi episodi che si ripetono le preghiere non bastano”, il presidente Usa si è poi rivolto ai possessori di armi: “Vorrei chiedervi se il vostro punto di vista è adeguatamente riflesso dalle organizzazioni che vi rappresentano”, ha proseguito, facendo riferimento alla potente lobby della National Rifle Association (Nra) che continua a ostacolare ogni piccola svolta al Congresso. Che sia l’introduzione dei ‘background check’ o il bando della vendita delle armi da guerra, come i fucili d’assalto.

“Non ci sono leggi sufficienti sul controllo delle armi e per garantire la sicurezza“, “come si può pensare che più armi ci rendano più sicuri?”, si è chiesto. E ancora: “Possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, ma non posso farlo da solo, senza il Congresso, senza i governatori“. “Spero – aggiunge poi Obama – di non dover tornare di nuovo qui durante il mio mandato da presidente per fare le condoglianze a tante famiglie, a tante madri. Ma se guardo all’esperienza passata, non posso garantirlo“. E anche la candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton, scende in campo: “Continuiamo ad assistere giorno dopo giorno ad omicidi di massa. Gli Stati Uniti hanno bisogno della volontà politica per mantenere al sicuro gli americani”.

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