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Whirlpool, nuovo piano industriale: Caserta non chiude. Sindacati: ‘Non basta’

Il gruppo Usa degli elettrodomestici ora intende gestire gli esuberi con prepensionamenti e mobilità incentivata. Per la Uilm Campania "non ci sono le condizioni per l'accordo" perché la regione "paga ancora un prezzo troppo alto in termini occupazionali". La Fim Cisl chiede invece di "incrementare gli incentivi" e dare "maggiori garanzie sulla cessione di None e il trasferimento di Albacina a Melano"
Whirlpool, nuovo piano industriale: Caserta non chiude. Sindacati: ‘Non basta’
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Per il ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, si tratta di “una sterzata radicale” perché “non ci sono esuberi” e l’azienda propone una “missione industriale solida”. Ma ai sindacati non basta per firmare l’intesa. Whirlpool, la multinazionale statunitense degli elettrodomestici che l’anno scorso ha acquisito le fabbriche Insedit, ha presentato durante un incontro al dicastero di via Veneto il nuovo piano industriale. Che come anticipato il 17 giugno non prevede più la chiusura dello stabilimento di Carinaro (Caserta), dove sarà concentrata la produzione di componentistica, conferma i 513 milioni di investimenti già annunciati e stando alla nota del gruppo minimizza l’impatto sociale e occupazionale, perché c’è “la disponibilità a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alle fine del 2018″, “gestire le eccedenze attraverso ammortizzatori in flessibilità, agevolare le uscite attraverso mobilità incentivata su base volontaria o per accompagnamento alla pensione e a favorire i trasferimenti presso un’altra sede del gruppo”. A ben vedere, dunque, gli esuberi ci sono ancora, ma saranno gestiti con prepensionamenti e incentivi all’uscita.

“Sicuramente non ci sono le condizioni per l’accordo”, ha detto il segretario della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. “La Campania paga ancora un prezzo troppo alto in termini occupazionali, bisogna lavorare per muovere ulteriori attività e soprattutto intervenire sul sistema incentivante, che non è adeguato, perché i giovani lavoratori possano accedervi”. Sgambati chiede poi che anche per la fabbrica di Teverola sia messo in campo un piano di sviluppo per assorbire più lavoratori.

Anche la Fim Cisl ha chiesto di “incrementare gli incentivi proposti nel precedente incontro” e dare “maggiori garanzie sulla cessione di None (Torino) e il trasferimento di Albacina a Melano“. Per None è prevista una riconversione: la società Mole Logistica ne acquisirà il magazzino e riassorbirà tutto il personale “assicurando continuità, in outsourcing, delle attività logistiche di Whirlpool fino alle fine del prossimo anno”. Il piano prevede, poi, il mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano.

 

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